«Sto per concludere il mio mandato di presidente e questo è probabilmente l'ultimo atto pubblico che compio e sono felice che sia qui». Sono parole di Giorgio Napolitano pronunciate ieri a Sant'Anna di Stazzema, dove insieme a Joachim Gauck, presidente della Germania, ha ricordato le 560 vittime della strage nazista del 12 agosto 1944 avvenuta in quella località. Per la prima volta un presidente italiano e un presidente tedesco hanno reso omaggio all' ossario che raccoglie i resti dei caduti e poi a famigliari, superstiti e autorità. «La conciliazione non può essere oblio. I crimini compiuti qui non possono essere dimenticati», dichiara Gauck.Napolitano commenta: «Porterò come memoria preziosa di questo settennato l'esempio che lei mi dà di nobiltà d'animo e d'amicizia». I due presidenti si sono poi abbracciati commossi per segnalare l'amicizia ritrovata tra Italia e Germania. Gesti e parole sembravano ripetere quanto accaduto l'8 luglio 1962 nella Cattedrale di Reims con l'incontro tra Charles de Gaulle, presidente della Francia, e Konrad Adenauer, presidente della Repubblica federale tedesca tornata alla democrazia: l'episodio segnalava la riconciliazione storica tra i due Paesi senza dimenticare l'occupazione nazista di Parigi e del territorio francese. Nel 2012, a cinquant'anni di distanza dalla storica stretta di mano tra De Gaulle e Adenauer, si sono ritrovati nella stessa Cattedrale per ribadire la ritrovata concordia tra Francia e Germania il presidente Francois Hollande e la cancelliera Angela Merkel. «Abbiamo ritrovato la via della riconciliazione con i popoli della ex Jugoslavia, contro cui si scagliò il regime fascista. Non dimentichiamo le nostre responsabilità storiche ma guardiamo avanti. E per quando non riusciamo ad avere giustizia nei tribunali, la nostra memoria non dimentica quello che accadde. E la nostra presenza qui oggi è una condanna verso quello che accadde», dice Napolitano nel suo discorso. Poi prosegue: «Non dimentichiamo i misfatti del fascismo, non lo cancelliamo solo perchè siamo riusciti a liberarcene con la Resistenza. Come mai abbiamo accettato che il popolo italiano si identificasse col fascismo, così mai accettammo che il popolo tedesco venisse identificato con il nazismo. Si possono leggere libri e ricostruzioni documentate di quello che accadde a Stazzema ma bisogna venire qui. Per toccare con mano e sentire cosa siano state l'assurdità e la ferocia senza uno straccio di pretesto». Gauck non cela l'emozione: «Non è semplice per un tedesco essere a Stazzema. Sono grato a Napolitano di essere qui. So che lei ha combattuto contro il nazismo e il fascismo. È per me era importante essere qui. Ringrazio per la fratellanza tra i due nostri paesi". La cerimonia di ieri si deve a due superstiti della strage, Enrico Pieri e Mario Marsili, che hanno inviato nei mesi scorsi ai presidenti Gauck e Napolitano un lettera in cui invitavano i due presidenti a Sant'Anna di Stazzema per una cerimonia di riconciliazione. Napolitano conclude il suo discorso parlando dell'Unione europea: «Questa Europa l'abbiamo realizzata insieme in questi sessant'anni, anche se non è ancora completata. Per costruirla però serve anche la pietra della memoria. Sarebbe inaudito che lasciassimo dissolvere il patrimonio di unità e fraternità che abbiamo costruito. I governi dell' Italia e della Germania non lasceranno dilapidare questo patrimonio ma porteranno avanti l'impegno di costruzione europea». A proposito di stragi naziste, bisogna ricordare che lo scorso 19 dicembre i ministri degli Esteri di Italia e Germania, Giulio Terzi e Guido Westerwelle, hanno presentato alla Farnesina il Rapporto della Commissione storica che i due governi avevano deciso di formare a conclusione del Vertice bilaterale che si tenne a Trieste nel 2008 con l'obiettivo di «fornire un approfondimento comune sul passato di guerra italo-tedesco e in particolare sugli internati militari italiani come contributo alla costruzione di una comune cultura della memoria». Un volume bilingue di oltre 300 pagine contiene i risultati della prima ricerca della Commissione storica coordinata dai professori Mariano Gabriele e Wolfgang Schieder che auspicano un ulteriore approfondimento "in nome degli ideali di riconciliazione, democrazia e solidarietà su ciò che accadde in Italia e in Germania dal 1943 al 1945, in particolare sugli eccidi nazisti compiuti nei confronti della popolazione civile e verso i prigionieri di guerra».