La lotta alla corruzione è una
"condizione imprescindibile" per lo sviluppo e la crescita del
nostro Paese. L'esortazione arriva dal presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella, che ha colto l'occasione della
cerimonia di consegna al Quirinale delle insegne ai nuovi
Cavalieri del Lavoro per sollecitare le imprese a lavorare "in
modo virtuoso" considerando essenziale, fra gli altri, "i valori
dell'onestà e della trasparenza".
Un intervento, quello del presidente della Repubblica, che viene
svolto in una giornata dove è emerso l'ennesimo, quasi
quotidiano, scandalo italiano, con conseguenti arresti: il caso
Anas. Mattarella non fa ovviamente alcun riferimento
all'attualità ma sembra essere evidente che il capo dello Stato
sviluppi il suo ragionamento - rivolto a istituzioni e imprese e
alla società in generale - considerando sullo sfondo non solo le
indagini sulla corruzione all'Anas (a magari pure gli arresti per
assenteismo al comune di Sanremo) ma anche il caso Volkswagen, il
caso Mafia Capitale e tanto altro. Una mancanza di trasparenza e
di onestà - è stato l'avvertimento di Mattarella rivolto tanto
alla politica, alle istituzioni che agli imprenditori (pubblici e
privati) - che rischia di mettere in seria difficoltà il nostro
Paese e le sue prospettive di crescita e rilancio, a maggior
ragione ora che la crisi economica sembra essere in via di
superamento.
"Dopo una lunga crisi, in questi mesi abbiamo registrato dati
incoraggianti di ripresa. Anche le principali istituzioni
finanziarie internazionali hanno colto questi nostri segnali di
maggior fiducia, che tocca ora a noi consolidare e rafforzare",
ha detto Mattarella, aggiungendo che questo "è una sfida per chi
fa impresa". Ancora, la ripresa rappresenta "una sfida per tutte
le istituzioni e per l'intera società".
Mattarella - detto che il lavoro è il fondamento della Repubblica
e resta una priorità, è il mastice di un corpo sociale - ha
rilevato come le imprese italiane abbiano "buon vento alle loro
spalle: dobbiamo fare in modo che migliorino le condizioni - sul
piano amministrativo, fiscale, ordinamentale - perché possano
esprimersi in modo virtuoso". E "sono essenziali sempre i valori
di onestà, trasparenza, lealtà, responsabilità sociale". Per il
capo dello Stato "è doveroso rispettarli e, inoltre, se non si
tiene alta la reputazione e la credibilità, si perde la fiducia
dei consumatori e della collettività. Esempi recenti di
dimensione mondiale ce lo rammentano".
Ma non possono essere solo le imprese a prendere per mano
l'Italia e a condurla verso un nuovo sviluppo, fuori
definitivamente dalla crisi, ha lasciato intendere Mattarella.
Per l'Italia, ha sostenuto, "è essenziale ricomporre il divario
tra Nord e Sud. Il Paese non avrà vero sviluppo senza il
Mezzogiorno. Bisogna porre in connessione indirizzi politici,
azione amministrativa e slancio imprenditoriale per far ripartire
l'occupazione e gli investimenti, soprattutto nel campo delle
infrastrutture, fisiche, immateriali e sociali". Per questo,
secondo il presidente della Repubblica "il contributo della
società civile, di cui ciascuno di noi è parte come cittadino, è
decisivo. A partire dalle azioni positive per l'affermazione
della legalità", ha avvertito Mattarella, sostenendo come
"legalità e lotta alla corruzione siano condizioni irrinunciabili
per la nuova crescita italiana".
Mattarella ha concluso ricordando che "si sta aprendo una nuova
stagione. Dobbiamo affrontarla con un di più di consapevolezza
delle nostre risorse, e anche con un senso maggiore del bene
comune".