venerdì 15 ottobre 2010
Il ministro dell'Interno ha ricevuto stamani al Viminale il segretario generale della Cgil, alla vigilia della manifestazione dei metalmeccanici per la difesa del lavoro e del contratto nazionale. Dal Copasir è arrivata una segnalazione sulla presenza di facinorosi che potrebbero devastare negozi e vetrine. La replica del sindacato: dia elementi se no è solo provocazione.
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Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha ricevuto stamani al Viminale il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, alla vigilia della manifestazione della Fiom per la difesa del lavoro e del contratto nazionale. Lo rende noto una fonte sindacale.Ieri Maroni aveva detto che esistono «elevati» rischi di infiltrazione di gruppi violenti alla manifestazione dei metalmeccanici Fiom di sabato. Durante la registrazione del programma Porta a porta, Maroni ha parlato di «elevati rischi di infiltrazioni» da parte di violenti «anche stranieri».«È sbagliato e pericoloso alimentare un clima mediatico che cerca di modificare il senso e le ragioni della manifestazione del 16 ottobre», ha replicato sempre ieri in una nota il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini.«Garantire la sicurezza e l'ordine pubblico nel Paese è un compito e una responsabilità istituzionale del ministero degli Interni. Ciò è ancor più vero se il ministro Maroni e i servizi parlano di possibili infiltrazioni di gruppi stranieri che, com'è noto, non sono metalmeccanici, né tantomeno sono stati invitati al corteo», sottolinea Landini, aggiungendo che «sabato a Roma la manifestazione indetta dalla Fiom si svolgerà in modo pacifico, democratico e non violento per il Contratto nazionale, il lavoro, i diritti, le democrazia e la legalità e siamo certi che avrà una grande partecipazione».Le ultime settimane sono state piuttosto tese sul fronte sindacale, in particolare per i gesti di intimidazione nei confronti delle sedi Cisl e del suo leader Raffaele Bonanni, alcuni dei quali perpetrati anche da aderenti alla Fiom.La Fiom, in particolare dopo la rottura con gli altri sindacati metalmeccanici che ha portato all'accordo separato con Fiat per lo stabilimento di Pomigliano D'Arco, appare in questo momento isolata. Stessa sorte per la Cgil, anche se Epifani sta cercando di ricucire con Cisl e uil e di riaprire un diaologo con Confindustria sulla contrattazione, prima di lasciare il testimone a Susanna Camusso che prenderà il suo posto da novembre.Ci sono «elevati rischi di infiltrazioni» di gruppi violenti «anche stranieri». ll ministro dell’Interno, Roberto Maroni, lancia l’allarme sulla manifestazione della Fiom di domani a Roma, rimproverando al sindacato dei metalmeccanici di aver invitato anche i centri sociali. «Sta provocando, a noi non risulta nulla», ribatte Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato centrale del sindacato dei metalmeccanici. A 24 ore di distanza dal via, dunque, si alza la tensione sulla marcia delle tute blu, che vedrà sfilare anche leader della sinistra. Ci sarà il governatore della Puglia, Nichi Vendola, il segretario del Prc, Paolo Ferrero, e l’Idv di Antonio Di Pietro. Si è prenotato anche l’ex leader della Cgil, Sergio Cofferati, ora europarlamentare. Gustavo Zagrebelsky, ex presidente della Corte costituzionale interverrà in collegamento da Firenze. Del resto nella piattaforma dell’evento figurano, oltre al contratto e al lavoro, parole come «i diritti, le democrazia e la legalità», che non possono non risvegliare gli animi della sinistra. Il Pd non interverrà in quanto partito, ma vari esponenti hanno preannunciato la presenza.Ma da Porta a porta, Maroni rilanciando l’allarme dal servizio segreto civile al Copasir, avverte: «Il clima non è buono». Per il ministro «l’occasione di spaccare vetrine è troppo ghiotta». Il riferimento è a «gruppetti» che si possono staccare dal corteo. «Gli stessi servizi – aggiunge l’esponente leghista – dicono che è una occasione troppo grossa quella di infiltrarsi nel corteo». L’attenzione è puntata sulle frange violente che considerano i riformisti «collaborazionisti, traditori».Il responsabile del Viminale comunque assicura: «Noi vigileremo». Già in precedenza prevede «un impegno straordinario delle Forze dell’ordine», parlando a Padova dove mercoledì si è verificato «un episodio brutto»: giovani dei centri sociali hanno operato una irruzione nella sede della Confindustria cittadina. Maroni teme «emulazioni» a Roma. Lamenta la novità dell’invito fatto dalla Fiom a queste realtà della estrema sinistra. Comunque a Porta a porta, si dice sicuro che la Fiom «saprà gestire la manifestazione, evitando che i violenti possano fare danno».«È sbagliato e pericoloso alimentare un clima mediatico che cerca di modificare il senso e le ragioni della manifestazione», si indigna il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, rilanciando la palla della sicurezza da garantire alla responsabilità degli Interni. «Ciò è ancor più vero – insiste il leader delle tute blu – se il ministro Maroni e i servizi parlano di possibili infiltrazioni di gruppi stranieri che, com’è noto, non sono metalmeccanici, né tantomeno sono stati invitati al corteo». «È una dichiarazione provocatoria che ci aiuterà a fare una manifestazione più pacifica», aggiunge magnanimo Cremaschi. «Invece di creare allarmismi – entra nella mischia Di Pietro –, il ministro Maroni garantisca la piena sicurezza della manifestazione». «Bisogna finirla con il buonismo di tanta politica e magistratura nei confronti di esponenti di centri sociali che covano la violenza», ammonisce, invece, l’udc Luca Volontè. Ed il quotidiano del Pd Europa mette in guardia sul «rischio letale del collateralismo» alla federazione di Landini «da mesi in un vicolo cieco di minoritarismo». Barbara Pollastrini, però, si sente dalla parte dei manifestanti «con un sentimento di profonda gratitudine».
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