Il salvataggio della Geo Barents /Twitter Msf Sea - .
Riprendono gli sbarchi anche a Lampedusa. Dopo i sei approdi registrati domenica (225 persone, tra cui 30 donne e 19 minori), ieri gli uomini della Guardia di finanza hanno intercettato un barchino con 41 migranti. Tra loro anche 7 donne e 3 minori che sono stati trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove al momento si trovano 709 persone a fronte di una capienza di 350 posti. Ma non si fermano anche i soccorsi in mare: la barca a vela Nadir della Ong Resqship ha prestato il suo primo soccorso a una imbarcazione partita dalla Tunisia con 65 persone a bordo, tra cui cinque bambini (due dei quali senza genitori). Anche la nave Geo Barents di Medici senza frontiere ha effettuato un doppio soccorso in mare, mettendo in salvo complessivamente 116 persone (tra le quali tanti minori) in meno di 24 ore. Ora sono in 293 i migranti recuperati sulla nave dei medici umanitari.
Neanche i drammatici naufragi delle ultime settimane nell’Egeo e davanti alle coste siriane e libanesi, ha bloccato i trafficanti della rotta turca e del Medioriente. Anzi, nello scorso fine settimana gli arrivi si sono moltiplicati, sia sulle coste calabresi sia su quelle pugliesi. Quasi 500 immigrati, 243 in tre sbarchi nel Salento, 246 sempre in tre sbarchi a Roccella Ionica (Reggio Calabria). Numeri che faranno del 2022 l’anno record per questi arrivi, dopo quelli, già da primato, toccati nel 2020 e nel 2021.
Lo segnala con precisione anche l’ultimo rapporto di Frontex relativo al periodo gennaio-settembre. Nei primi nove mesi del 2022 sono entrati in Europa, lungo la rotta turca e mediorientale, 28.873 persone con un aumento del 118% rispetto allo stesso periodo del 2021. Più della metà giunti in Italia. Un incremento più che doppio rispetto alla rotta del Mediterraneo centrale (Libia e Tunisia) lungo la quale sono arrivate in Europa 65.572 persone con un aumento del 42%. Numeri che confermano come i viaggi lungo le rotte che portano rifugiati asiatici siano in fortissimo aumento. Quella che in numero assoluto e in incremento percentuale ha avuto un vero e proprio boom è infatti quella terrestre balcanica: nei primi nove mesi del 2022 lungo questi terribili percorsi sono entrate in Europa 106.396 persone con un incremento del 170 per cento. Tenuto conto che, sempre secondo il rapporto di Frontex, da gennaio a settembre sono entrati in Europa 228.240 rifugiati, più di 135mila, quasi il 60 per cento, venivano dai Paesi più in crisi dell’Asia: Pakistan, Bangladesh, Afghanistan, Iran, Iraq, Siria, Libano, Palestina.
Provenienze che troviamo anche negli ultimi sei approdi in Italia. Tre sulle coste leccesi in meno di 24 ore. Il primo venerdì sera a Santa Maria di Leuca: 67 migranti da Iran, Siria, Egitto e Afghanistan, tra loro 16 minorenni, 10 dei quali non accompagnati. Poco dopo la conclusione dei soccorsi è scattata l’emergenza per un secondo sbarco: 96 migranti arrivati a bordo di una barca a vela sempre a Santa Maria di Leuca. Tra loro 27 minori, 15 non accompagnati e una donna incinta all’ottavo mese. Tutti molto provati da una traversata durata almeno cinque giorni. Le nazionalità sono Siria, Palestina, Iran, Egitto, Iraq e Pakistan. Il terzo arrivo nella serata di sabato quando unità navali della Guardia di finanza hanno intercettato al largo di Torre Mozza, marina di Ugento, una barca a vela con a bordo 80 persone, che è stata poi fatta approdare nel porto di Gallipoli.
Stesso ritmo di approdi in Calabria. Sabato, nel porto di Roccella Ionica nello spazio di 7 ore, ci sono stati 3 arrivi per un totale di 246 persone soccorse in altrettante operazioni dei militari della Guardia costiera di Roccella Ionica e Crotone. Nel primo arrivo sono sbarcati 64 migranti, nel secondo 99 e nel terzo 83. Tra i profughi afgani, siriani, iracheni e iraniani, diverse donne, di cui due in stato interessante, un piccolo di sei mesi, diversi bambini e tanti minori non accompagnati. Erano a bordo di tre piccole barche a vela partite dalla Turchia circa sei giorni prima. Con questi è salito a 66 il numero degli sbarchi nel porto di Roccella dall’inizio dell’anno, per un totale di 5.376 persone. In tutta la provincia di Reggio Calabria gli sbarchi sono stati 86 (9 nel porto di Reggio Calabria, 3 a Ferruzzano, 2 a Palizzi e Brancaleone, 1 a Siderno, Lazzaro, Caulonia, Camini), con 7.157 immigrati (tra loro più di 1.100 minori non accompagnati).
Se aggiungiamo altrettanti arrivati a Crotone e circa 300 nelle province di Cosenza e Catanzaro, arriviamo a quasi 15mila, più del doppio degli arrivi dello scorso anno. Vanno poi aggiunti i circa mille arrivati in Puglia sulle coste del Salento, superando abbondantemente, come abbiamo scritto, la metà degli immigrati giunti in Europa lungo la rotta turca. In realtà sono ancora di più, perché alcune barche con non meno di mille immigrati sono state fatte sbarcare nei porti della Sicilia orientale (Messina, Catania e Pozzallo) per non caricare troppo la piccola Roccella Ionica. Il totale che va oltre i 17mila immigrati, rappresenta il 23 per cento di tutti gli immigrati sbarcati dall’inizio dell’anno sulle coste italiane. E conferma l’importanza di questa rotta purtroppo a lungo trascurata dall’informazione e ancora oggi poco seguita.