Roma. Stop sul ddl concorrenza in commissione Industria del Senato in attesa del nuovo ministro dopo le dimissioni di Federica Guidi. A certificare l’ennesimo ostacolo sul cammino del provvedimento è stato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonio Gentile, che in commissione ha proposto un accordo per una pausa di qualche giorno, prima di procedere di nuovo all’esame. Così, dopo mesi di tira e molla, le sedute di questa settimana sono saltate e se ne riparlerà a data da destinarsi. Quando ci sarà il nuovo ministro. Il ddl concorrenza è stato varato dal governo il 20 febbraio 2015, cioè più di un anno fa. Nel comunicato stampa di Palazzo Chigi si sottolineava che «per la prima volta» si dava attuazione «al provvedimento annuale sulla concorrenza». Poi un lungo silenzio ed era approdato in Parlamento solo ad aprile. Il primo passaggio alla Camera è stato tortuoso; altrettanto al Senato dove è stato trasmesso ad ottobre del 2015. Obiettivo dichiarato era quello di usare le liberalizzazioni come volano per la crescita (fanno salire «del 3,3% il Pil in 5 anni», diceva il governo ricordando stime del Fmi). Ma il percorso del provvedimento è stato caratterizzato dalle polemiche sul pressing delle lobby a difesa di questo e quell’interesse. Ultima in ordine di tempo quella scatenata dal blog del presidente della stessa commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, il quale andava all’attacco sulla norma che prevede il superamento del mercato tutelato dell’energia «in modo tale da favorire l’Enel e danneggiare i consumatori» e sul conflitto di interessi dell’ (ex) ministro Guidi poiché, ricordava Mucchetti, la «Ducati Energia, azienda bolognese che appartiene alla famiglia Guidi, è fornitrice dell’Enel».