lunedì 24 giugno 2024
Un gruppo di universitari americani è impegnato nei Grest lombardi in uno scambio che non è soltanto culturale, ma anche di reciproco arricchimento
I ragazzi di un oratorio lombardo

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Un’esperienza che unisce le due sponde dell’oceano, dagli Stati Uniti all’Europa, o meglio, alla Lombardia nel nome dell’oratorio e del volontariato. È “VoluntarItaly”, un progetto della “Dante Alighieri Society” del Michigan, sviluppato in collaborazione con Odielle, il coordinamento che riunisce gli oratori delle 10 diocesi di Lombardia.
«L’iniziativa nasce dall’intuizione di due docenti italiane, Lia Adelfi e Silvia Giorgini, che insegnano lingua italiana presso l’Università del Michigan e che fanno parte della “Società Dante Alighieri”», spiega Giulia Dossena, responsabile del progetto per Odielle. «Unendo l’attività accademica e di promozione della nostra cultura con la “Dante Alighieri”, le due insegnanti hanno avuto l’intuizione di far conoscere qualcosa di significativo e qualificante dei nostri territori come è l’esperienza oratoriana. Dal 2016, prendendo avvio in maniera molto semplice attraverso contatti personali e informali a partire dalla diocesi di Mantova, è iniziato VoluntarItaly. Poi, con un aumento costante delle richieste, per cui anche quest’anno si è superato il numero massimo delle domande inoltrate già a fine febbraio, il progetto ha coinvolto anche Odielle al fine di raggiungere sempre più parrocchie.
E così, quest’anno, «31 giovani ventenni, tra studenti e studentesse di diversi College, provenienti da tutti gli States e che studiano italiano nei loro corsi universitari, sono attualmente volontari presso i nostri oratori feriali, qualcuno già con una buona conoscenza della lingua, altri con competenze minori. Dei 31, 26 sono stati inseriti nella diocesi di Milano e sono tutti, comunque, organizzati in gruppi di 2 o 3 per parrocchia», racconta ancora Dossena.
Insomma, quando si dice un’idea bella e creativa, diventata la realtà grazie anche alla progressiva adesione di molti docenti di italiano in diversi atenei americani i cui studenti sono stati negli anni scorsi e vengono quotidianamente coinvolti, anche in queste settimane, nello svolgimento delle attività degli oratori lombardi che li ospitano per un periodo di permanenza di 3 settimane.
«Questo rende VoluntarItaly molto più di una semplice esperienza linguistica. Infatti, anche grazie all’ospitalità in famiglia, si tratta di un vero e proprio dialogo interculturale che arricchisce chi viene ospitato, ma anche chi ospita, realizzando amicizie che durano per la vita, come spesso è accaduto con ragazzi, ormai cresciuti, che hanno chiesto di tornare nelle famiglie che avevano conosciuto», conclude la responsabile.
E tutto all’insegna della gratuità. Infatti, le famiglie offrono ospitalità senza alcun compenso aprendo le porte anche per uno scambio culturale a 360°, le parrocchie si mettono a disposizione, tanti volontari, che ruotano tradizionalmente intorno a mondo oratoriano, danno una mano per far ambientare al meglio i giovani d’oltreoceano che, da parte loro, ricambiano affiancando gli animatori e gli educatori ogni giorno e organizzando anche attività legate al proprio bagaglio culturale o a passioni personali: da chi propone una scuola di inglese a chi promuove laboratori di graffiti di strada o insegna i balli tipici americani.
Quindi, non una partecipazione “passiva” di studenti utile ad apprendere l’italiano e capire cosa sia l’oratorio, ma attiva, «divertentissima e che non mi aspettavo», come dice uno di loro, in un coinvolgimento continuo dall’inizio di questa esperienza 2024 che ha preso avvio il 10 giugno scorso e che si concluderà il prossimo 28 giugno.

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