Tra i
bambini di età compresa tra 0-14
anni residenti a Taranto, "si sono osservati
eccessi importanti
per le patologie respiratorie: in particolare tra i bambini
residenti al
quartiere Tamburi si osserva un eccesso di ricoveri
pari al 24%"; una percentuale che sale "al 26% tra i bambini
residenti al
quartiere Paolo VI". Sono alcuni dati contenuti nel
rapporto secondo cui "c'è relazione causa-effetto tra emissioni
industriali e danno sanitario", in cui si illustrano i risultati
dell'indagine epidemiologica condotta per valutare l'effetto
delle
sostanze tossiche di origine industriale emesse dal
complesso
Ilva sulla salute dei residenti.
Lo studio è stato realizzato nell'ambito delle attività del
Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia, in collaborazione
con il dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario
regionale del Lazio, della
Asl di Taranto, di
Arpa Puglia e di
Ares Puglia.
Alla presentazione, in corso a
Bari, è
intervenuto il presidente della Regione Puglia,
Michele
Emiliano, il quale ha precisato che "oggi abbiamo una riunione
straordinaria di giunta nella quale dovremo valutare se
impugnare davanti alla Corte Costituzionale l'ultimo decreto
Ilva. Questa giornata comincia con l'esame dei dati e prosegue
con la valutazione tecnico-giuridica sulla eventuale lesione
delle attribuzioni della Regione Puglia a seguito di questo
decreto".
La coorte in studio è costituita dalle 321.356 persone
residenti tra il 1 gennaio 1998 ed il 31 dicembre 2010 nei
comuni di Taranto, Massafra e Statte. Tutti i soggetti sono
stati seguiti fino al 31 dicembre 2014, ovvero fino alla data di
morte o di emigrazione.
Ad ogni individuo, sulla base dell'indirizzo di residenza,
sono stati attribuiti gli indicatori della esposizione alla
fonte di inquinamento presente nell'area utilizzando i risultati
di modelli di dispersione in atmosfera degli inquinanti scelti
come traccianti (
Pm10 ed
So2, ovvero
polveri sottili e
anidride
solforosa). Entrambi gli inquinanti, tra i cittadini più esposti
(concentrazione di 10 microgrammi per metro cubo), sono
responsabili di nuovi casi di tumore al polmone: +29% causato
dalle polveri e +42% dalla anidride solforosa.
Lo studio, inoltre, ha evidenziato che l'esposizione alle
polveri industriali è responsabile del 4% in più di mortalità.
In particolare, l'aumento di mortalità per tumore polmonare è
del 5%, mentre la percentuale sale al 10% per
infarto del
miocardio. Quanto alla
mortalità per effetto della anidride
solforosa, questa registra un aumento del 9%: in particolare
+17% per
tumore polmonare, +29% per infarto del miocardio.