sabato 8 giugno 2024
Come si vota? Quando? Indicando quali nomi? In tre minuti di lettura tutto quello che c'è da sapere sulle elezioni per il Parlamento europeo in programma in Italia sabato 8 e domenica 9 giugno
Un seggio alle ultime elezioni europee

Un seggio alle ultime elezioni europee - Ansa

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È arrivato il giorno delle elezioni europee. la maratona elettorale, iniziata giovedì con l'Olanda, tocca l'Italia. Le urne si aprono alle 15, e si chiuderanno domenica alle 23. Qui di seguito una "guida" pratica al voto, in sette domande e risposte.

Per che cosa si vota?

Tutti i cittadini dell’Unione Europea sono chiamati a votare per eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo, ciò che avviene ogni cinque anni. Quest’anno verranno eletti 720 eurodeputati, di cui 76 italiani. Le direttive europee sono fondamentali per la vita di ciascun cittadino di ogni Stato membro: determinano il 70% delle legislazioni nazionali. Votare, dunque, è molto importante.

Quando e come si vota?

Per rinnovare i propri rappresentanti al Parlamento europeo in Italia si vota sabato 8 giugno, dalle ore 15 alle 23, e domenica 9 giugno, dalle ore 7 alle 23. La propria preferenza si esprime tracciando una X sul simbolo di lista: è possibile esprimere fino a tre preferenze per candidati della stessa lista. Nel caso si esprimano due o tre preferenze è necessario scegliere candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e terza preferenza. Per votare è necessario presentarsi al seggio con un documento d’identità e con la tessera elettorale. Tutti i Paesi membri usano un sistema elettorale proporzionale: significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti.

Chi può votare?

Per votare è necessario avere almeno 18 anni; essere cittadini italiani o dell’Unione Europea con residenza legale in Italia, o cittadini italiani residenti all’estero; essere registrati come votanti entro la scadenza stabilita (per i cittadini Ue votanti in Italia).

Dove si vota?

Si vota presso il seggio elettorale in cui si è iscritti, indicato sulla tessera elettorale e corrispondente alla sezione nel cui ambito territoriale è compreso il luogo di residenza. Per conoscere il proprio seggio elettorale, se non si è ancora in possesso della tessera elettorale, è necessario rivolgersi al proprio Comune di residenza:

- degenti in ospedali, detenuti, militari e forze di polizia
Condizioni particolari di voto sono previste per i degenti in ospedale, elettori affetti da infermità tali da renderne impossibile l’allontanamento dall’abitazione, detenuti, elettori non deambulanti in sezioni diverse dalla propria se questa non è accessibile. Militari, forze di polizia, vigili del fuoco e naviganti possono votare nel comune in cui si trovano per causa di servizio;

- studenti fuorisede
Gli studenti “fuori sede” potranno votare, per la prima volta, per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine, senza la necessità di rientrare nel comune di residenza. La nuova modalità di voto interesserà i 23.734 studenti fuori sede che hanno fatto richiesta entro il termine del 5 maggio scorso;

- cittadini italiani votanti da un altro Stato membro dell'Ue
Chi ha trasferito la propria residenza in un altro Stato membro dell'Unione Europea ed è iscritto all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero) può votare presso i seggi elettorali allestiti all'estero dalle sedi diplomatico-consolari italiane del Paese in cui risiede. In alternativa, si può scegliere di votare per i rappresentanti del Paese dell'Ue in cui si risiede, secondo le specifiche disposizioni dettate dalla legislazione del Paese di residenza. Infine, si può votare nel Comune italiano nelle cui liste elettorali si è iscritti. Per farlo, è necessario comunicare la propria intenzione al sindaco del proprio Comune e presentare il certificato elettorale ricevuto per il voto all'estero;

- cittadini italiani che votano da un Paese non appartenente all'Ue
Si può votare solo recandosi nel comune italiano nelle cui liste elettorali si è iscritti.

Chi sono i candidati?

In Italia ci sono cinque circoscrizioni elettorali europee, di dimensione sovra-regionale. Ad ogni circoscrizione elettorale è assegnato un numero di seggi in base alla popolazione residente. Ogni partito o gruppo politico ha presentato nella propria lista un numero massimo di candidati pari a quello assegnato alla circoscrizione elettorale (vedi qui tutti i candidati divisi per circoscrizione). Gli elettori scelgono tra i candidati presenti nelle liste della propria circoscrizione di residenza. Le schede per il voto avranno colori diversi:

- grigio, per la circoscrizione elettorale I - Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia);

- marrone, per la circoscrizione elettorale II - Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna);

- rosso rubino, per la circoscrizione elettorale III - Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio);

- arancione, per la circoscrizione elettorale IV - Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria);

- rosa, per la circoscrizione elettorale V - Italia insulare (Sicilia, Sardegna).

Chi viene eletto?

I candidati saranno eletti in un unico collegio nazionale e i seggi saranno così distribuiti: 20 seggi alla circoscrizione Nord-Ovest; 15 alla circoscrizione Nord-Est; 15 alla circoscrizione Centro; 18 alla circoscrizione Sud; 8 alla circoscrizione Isole. Potranno eleggere parlamentari solo quelle liste che supereranno la soglia di sbarramento del 4% dei voti validi espressi al livello nazionale.

Cosa succede se viene eletto un candidato che non andrà in Europa?

Sono molti i politici, soprattutto fra i leader dei grandi partiti, che si sono candidati per le elezioni europee di domenica dicendo da subito di non essere intenzionati ad andare a Strasburgo e a Bruxelles, a cominciare dalle premier Giorgia Meloni e dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Se risulteranno eletti, e il loro seggio resterà dunque vacante, subentrerà il candidato che nella stessa lista e circoscrizione segue immediatamente in graduatoria l’ultimo eletto. Se un candidato risulterà elette invece in più circoscrizioni, e accetterà l’elezione, dovrà indicare dove intende considerarsi eletto e lì sarà proclamato: nelle altre circoscrizioni subentrerà il primo dei non eletti (per questa risposta si ringrazia la consulenza del costituzionalista Stefano Ceccanti, professore all’Università di Roma Sapienza).

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