Ansa
Altra giornata di stallo e di polemiche sulla manovra, bloccata alla Commissione bilancio della Camera in attesa degli emendamenti del governo e della maggioranza. Dovevano arrivare nel pomeriggio di ieri ma così non è stato. Segno che le trattative tra i partiti e l’esecutivo, che proseguono da diversi giorni, non hanno ancora trovato il punto di mediazione politica e e tecnica. In mattinata era atteso un vertice di maggioranza con la presenza della premier Giorgia Meloni, del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dei capogruppo di Camera e Senato.
Gli emendamenti del governo, una ventina, dovrebbero essere depositati questa mattina. Quanto sono attese anche le proposte di modifica dei relatori, che sono ancora in corso di valutazione per la scrematura dei testi. Ma per ora c’è solo qualche titolo. L’obiettivo della maggioranza resta quello di chiudere in Commissione lunedì 19 sera, con il documento di bilancio che è atteso nell’aula di Montecitorio martedì dalle 10. Forza Italia continua a insistere sull’aumento delle pensioni minime a 600 euro, ma l’asticella potrebbe fermarsi a 590 e solo per gli over 75. Ma il capitolo pensioni riguarda anche il ritorno alle vecchie regole di Opzione donna, ora circoscritto alle categorie svantaggiate e legato al numero dei figli, e il taglio della perequazione per le pensioni: attualmente parte da 2.100 euro lordi mensili (circa 1.600 netti) ma si potrebbe salire a 2.600 circa. In ballo c’è anche una ulteriore stretta sul reddito di cittadinanza: per recuperare risorse potrebbero scendere da 8 a 7 le mensilità pagate ai cosiddetti occupabili «Presumibilmente prevediamo di arrivare a concludere la votazione lunedì entro la sera, speriamo il più possibile condivise anche con le opposizioni», ha detto uno dei relatori, Roberto Pella di Forza Italia. Pella ha aggiunto che «nell’emendamento del governo ci sono un sacco di cose, dalle pensioni ovviamente, il Sud, il tema legato all’imprenditoria, le norme giudiziarie sul fisco, le decontribuzioni per le assunzioni dei giovani, norme per i disabili».
L’esponente azzurro ha specificato che gli ordini del giorno approvati sul Dl Quater, sulla proroga fino a fine anno per le Cilas del superbonus, e sulla rateizzazione dei versamenti delle società sportive «dovrebbero confluire negli emendamenti del governo, per noi sono testi prioritari». Critiche le opposizioni. «Non c’è accordo né sul metodo né sul merito, temiamo che l’obiettivo di una parte del governo sia arrivare a non approvare nessuna modifica. Il problema è nella maggioranza», hanno affermato Marco Grimaldi e Ubaldo Pagano, capigruppo di Verdi-Sinistra e del Pd in commissione. «Questo Governo continua a calpestare il Parlamento e la maggioranza è in totale confusione», accusa la capogruppo M5S Daniela Torto. «Stiamo solo perdendo tempo», aggiunge dal Terzo Polo, Luigi Marattin. Oggi, forse, qualche novità.