martedì 1 agosto 2023
Il ministro a Montecitorio: la strada del confronto con la Ue sta dando risultati. E avverte: anche gli interventi esclusi andranno avanti
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Parole per rassicurare. Per allontanare i dubbi. Per smentire la "narrazione" delle opposizioni. «Quello sul Pnrr è stato un lavoro molto complesso e articolato, che ha portato a un apprezzamento anche pubblico da parte di tutti gli esponenti della Commissione Ue...». Raffaele Fitto arriva a Montecitorio per ribadire che la strada scelta dal governo è solo una: confronto con la Ue. E che quella strada sta portando risultati. «... Il confronto costante sia la strada sulla quale il governo punta per risolvere le questioni principali che riguardano la fase di attuazione del Pnrr». La strada scelta dal governo prende forma dietro due parole del ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr: dibattito costruttivo. Con l'Europa. E - se possibile - anche con le opposizioni. Un confronto nell'interesse del Paese, come chiesto più volte dal capo dello Stato. E allora Fitto davanti all'assemblea di Montecitorio ribadisce la linea: «L'intento del governo non è in alcun modo quello di creare polemiche... Ma - avverte - questo dibattito rischia di portarci sicuramente fuori strada rispetto ai contenuti oggettivi e ai fatti che accompagnano questa discussione». La verità è - spiega ancora il ministro - che la quarta rata, con un obiettivo in più, passerà da 16 miliardi a 16,5 miliardi recuperando le risorse della terza rata e avviando una fase che, per dichiarazione stessa della Commissione europea e condivisa da noi, si completerà nel suo iter entro il 2023 e consentirà al nostro Paese di ricevere i 35 miliardi della terza e della quarta rata.

Frase dopo frase la strategia del governo appare sempre più chiara. «Il lavoro sulla terza rata ci insegna che bisogna costruire soluzioni prima che si arrivi al problema», ripete Fitto che si sofferma sul capitolo asoli nido: «Abbiamo ascoltato per giorni, e di questo sono dispiaciuto e deluso, della responsabilità di questo governo sul fronte degli asili nido. Questo è surreale... Abbiamo lavorato per individuare soluzioni e modificare gli obiettivi intermedi», chiosa Fitto rimarcando come il governo abbia individuato «900 milioni aggiuntivi per un nuovo bando che dà una risposta su questa direzione. Altro che tagli». E allora «lavoreremo per salvaguardare tutti gli interventi fino in fondo e non ci sarà nessun intervento che in questa fase correrà dei rischi o dei problemi. Perché il lavoro che porteremo avanti troverà un momento di sintesi quando con la Commissione Ue, approvando la proposta in via definitiva, avremo la possibilità di capire quali progetti andranno spostati su altri programmi di intervento». E ancora: «Voglio dire ai sindaci con cui abbiamo parlato e a chi ha immaginato scenari catastrofici che non c'è nessuna interruzione degli interventi del Pnrr».
È il giorno delle comunicazioni del governo ma anche quello del dibattito parlamentare. L'opposizione non pare convinta. La maggioranza apllaude Fitto. «L'Italia incasserà i 35 miliardi della terza e quarta rata, senza rinunciare a un centesimo. Non ci sarà il definaziamento di alcun progetto così come saranno mantenuti gli impegni per la realizzazione degli asili nido, anzi ci saranno 900milioni di euro in più, e sul riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Con grande concretezza il governo sta concentrando il lavoro su obiettivi certi e utili agli italiani, rimediando a errori e ritardi passati. Il Pnrr è una grande occasione per l'Italia solo se orientato verso una reale crescita e sviluppo del Paese», dice in Aula il deputato di Fratelli d'Italia Mariangela Matera, componente della commissione Finanze. E intanto da Fitto un'ultima annotazione: «L'Italia è stato l'unico Paese insieme a Grecia e Romania a prendere al 100% tutte le risorse a debito che le venivano assegnate per un ammontare di 122 miliardi».







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