domenica 22 maggio 2016
Nicolò Mardegan: «Deve essere un diritto sposarsi e avere figli: meno tasse più servizi»
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1 Costruire una famiglia è un diritto e non perché garantito dalla Costituzione ma perché voluto dalla natura. La denatalità si combatte offrendo alle neo mamme un supporto reale attraverso il reddito di maternità e la riduzione dell’imposizione fiscale per tasse e servizi municipali a chi ha più di un figlio, in base al principio del quoziente familiare: sconto del 20% sui servizi per il secondo figlio, 30% per il terzo e l’esenzione dal quarto. Il mio programma elettorale inoltre prevede, entro il 2017, l’assegnazione in comodato gratuito di spazi pubblici per offrire servizi di asili nido paritari in tutta la città, oltre ai voucher. 2 A Milano ci sono novemila alloggi sfitti che vanno subito assegnati, dando priorità ai cittadini italiani residenti da oltre 10 anni. L’indisponibilità di un casa non permette lo sviluppo di un percorso di vita 'normale' e non consente di formare una famiglia, bloccando la prosperità della città. Assegnerei poi una quota degli alloggi popolari alle giovani coppie, così da aiutare anche il rilancio e la riqualificazione dei quartieri. E lotta all’abusivismo senza remore. 3 L’impegno dell’associazionismo cattolico è sotto gli occhi di tutti ma è stato mortificato dalla filosofia buonista e pro gender che ha caratterizzato la giunta uscente. La mia amministrazione sposerà la sussidiarietà: il privato va sostenuto e non ostacolato. Solo con la collaborazione pubblico privato, infatti, si possono risolvere emergenze sociali, come appunto abbiamo visto in questi anni. 4 Serve reinterpretare il termine accoglienza. Essere accoglienti non vuol dire fornire bivacchi dove i meno fortunati possono solo perdere la propria identità e delinquere, quanto piuttosto restituire dignità a chi l’ha persa nella propria terra di origine. Tutto questo va fatto evitando politiche di puro assistenzialismo che impediscono di offrire supporto ai nostri poveri colpiti dalla crisi. 5 Prima di poter parlare di concessione va stabilita un’intesa con lo Stato. Al netto di ciò, la comunità islamica deve nominare un unico rappresentante con cui si possano stabilire impegni reciproci. Ma al momento dico che le priorità dei cittadini milanesi sono altre: la sicurezza, per esempio. 6 Sono per l’accorpamento di tutte le società di trasporto e di servizi attivi: le 'aziende-carrozzoni', quelle in cui il 99% del bilancio è destinato al personale - spesso politici 'bocciati' - vanno chiuse. I fondi andrebbero alla riqualificazione delle periferie e a progetti per una mobilità efficace che rispetti l’ambiente. 7 I lavori per la M4 devono terminare il prima possibile. Bisogna però lavorare di più sui mezzi pubblici di superficie, anche elettrici, sulla creazione di tunnel di attraversamento della città e sul potenziamento della metropolitana. Dico no alla completa abolizione di Area C, ma i residenti devono essere esenti dal pagamento. E servono agevolazioni per i commercianti. Le ztl hanno senso solo se nella loro fase progettuale tengono conto di tutte le realtà che vivono all’interno di un quartiere o un municipio 8 Expo dovrebbe diventare una 'Free Dream Zone' con burocrazia e tassazione locale a zero. Una Silicon Valley d’Europa che possa attrarre investitori. Solo con queste condizioni l’area diventerebbe davvero appetibile per chi intende portare risorse e lavoro nella città metropolitana. Non dimentichiamo che lo Human Technopole occuperà solo una piccola parte dell’area dell’ex sito Expo. Quindi bisogna lavorare per rendere davvero attrattiva l’intera zona in modo da creare un circolo virtuoso.
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