Dal furto d'identità
al cyberbullismo, dalla diffusione di commenti e immagini
offensivi fino all'adescamento e alle violenze sessuali online o
la proposta di contenuti porno e pedopornografici: contro le «paure da web», per i giovani arriva lo sportello Web Reputation.
Il 64% degli adolescenti teme l'uso
che verrà fatto in rete delle informazioni personali condivise in
rete, il 15% dei teenager ha subito un furto di identità, e la
percentuale raddoppia fino al 30% se consideriamo quelli che sono
pentiti dei contenuti postati online. Questo, si legge in una
nota, lo scenario che emerge da un'indagine realizzata quest'anno
da Telefono Azzurro e Cergas Bocconi.
Dietro questi numeri si celano rischi e pericoli di cui la
maggior parte dei soggetti che accede alla rete, i giovani in
particolare, è probabilmente inconsapevole. Ed è proprio per supportare i cittadini sul tema della tutela
della propria identità digitale che Reputation Manager e i
Corecom di Abruzzo, Lazio e Marche hanno realizzato lo Sportello
Web Reputation, a cui i cittadini, i genitori in particolare,
possono rivolgersi per presentare online richieste di
informazioni e chiarimenti in merito a contenuti che ritengono
lesivi della reputazione dei propri figli, allo scopo di
individuare i fattori di maggiore criticità per i minori che
navigano in rete e fornire risposte qualificate in merito alle
azioni da intraprendere per la tutela della reputazione online
sia propria che dei propri figli.
L'iscrizione al servizio sarà gratuita fino al 31 ottobre, e può
essere effettuata semplicemente collegandosi al sito del Corecom
della propria regione, raggiungibile collegandosi all'indirizzo
www.sportelloreputazioneweb.it .
"L'identità digitale e la reputazione online sono ormai divenuti
temi centrali nella vita di ognuno di noi, ma in rete sono i
giovani quelli potenzialmente più esposti a rischi e insidie, ha
dichiarato Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager. Questo
scenario è confermato dalla ricerca "Smartphones, social network
and instant messaging services: challenges for children, parents
and teacher", realizzata dalla ricercatrice dell'Università
Cattolica di Milano, Giovanna Mascheroni, da cui si evince come i
genitori e gli insegnanti, se adeguatamente formati e supportati,
potrebbero diventare un alleato prezioso per la sensibilizzazione
verso un uso sicuro, corretto e responsabili della rete".