Un «Patto con l’Europa» per consentire all’Italia più investimenti e crescita, condivisione europea dei migranti e dei rimpatri. Giuseppe Conte sbarca a Bruxelles circondato da un’aura ben diversa rispetto al «primo» Conte «mediatore» tra due vicepremier litigiosi. Un’atmosfera di indubbio sollievo e calore. Il premier vede in mattinata, per un’ora e un quarto, la presidente eletta della Commissione Ursula von der Leyen, poi il presidente uscente del Consiglio Europeo Donald Tusk, quindi quello del Parlamento Europeo David Sassoli e infine il successore designato di Tusk, Charles Michel.
«Bello vedere di nuovo il mio buon amico, il premier Conte – scrive Tusk via Twitter – abbiamo discusso delle priorità dell’Italia in vista del Consiglio Europeo di ottobre». «Mi mancherai come presidente – replica l’italiano sempre su Twitter –, ti manterrò come meraviglioso amico». «Sono stato contento la prima volta che è venuto – dice anche Juncker - e sono contento che sia ritornato». La sua portavoce Mina Andreeva farà poi sapere che «Juncker ha calorosamente accolto Conte», e che «l’Italia può continuare a contare sulla solidarietà e il sostegno della Commissione a tutti i livelli».
Alla presidente, riferisce il premier ai giornalisti, «ho spiegato che il progetto politico di questo governo è un’Italia digitalizzata, verde, completamente votata all’economia circolare, e da questo punto di vista c’è un’assoluta consonanza. Sono anche le sue priorità: credo che troveremo veramente in Europa un grande sostegno da questo punto di vista». L’occhio è anzitutto alla complicata legge di bilancio per il 2020. «Il nostro obiettivo – dice il premier – è la riduzione del debito, non stiamo dicendo che non vogliamo tenere i conti in ordine. Ma lo vogliamo fare attraverso una crescita economica, una crescita ragionata e investimenti produttivi». Soprattutto, «abbiamo davanti una stagione riformatrice che non si esaurisce in qualche mese . Abbiamo bisogno di un po’ di tempo». Ecco dunque il «Patto con l’Europa». Per Roma a Bruxelles c’è comprensione e apertura, soprattutto con questo governo, ma il percorso non sarà facilissimo.