Il Presidente dell'Autorità
Anticorruzione, Raffaele Cantone, respinge le accuse rivoltegli
dal presidente dell'Anm Rocco Sabelli, di essere troppo vicino
alla politica. E annuncia che presto potrebbe uscire dal
sindacato dei magistrati. "Le critiche ricevute - ha detto
Cantone, parlando stamattina a Radio24 - mi hanno lasciato perplesso. Ho subito pensato di fare un gesto eclatante, poi ho deciso di
prendere tempo perchè l'Anm è la mia casa, mi ci sono
iscritto il secondo giorno che sono entrato in magistratura.
Ora Però sto riflettendo e potrei decidere di andarmene".
Entrando nel merito delle critiche rivoltegli da Sabelli,
Cantone ha tenuto a sottolineare che, "come presidente
dell'Anac, ho, sul piano personale, una autonomia e una
indipendenza che non ho mai avuto".
"Le mie parole su Milano, non vogliono
essere una critica a Roma ma un pungolo" ha detto ancora Cantone a proposito delle sue dichiarazioni su Milano
"capitale morale, mentre Roma sta dimostrando di non avere
quegli anticorpi di cui ha bisogno e che tutti auspichiamo
possa avere". "Mi auguro che a Roma - ha aggiunto Cantone - ora
con l'occasione del Giubileo, arrivi la svolta". Quanto ad una sua ipotetica discesa in campo politica proprio nella capitale Cantone ha smentito categoricamente. "Non
ho alcuna intenzione di fare il commissario per Roma" ha detto. "Io voglio fare il mio lavoro finchè non scade il mio
mandato".
A stretto giro di posta la replica di Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm: "Cantone deciderà liberamente se andare via o se restare nell'Anm, ma spero che in questa valutazione egli rifletta sul valore dell'Anm e sull'azione che
da sempre noi portiamo avanti a tutela dell'autonomia e
dell'indipendenza della magistratura e a difesa della
legalità".