Il fermo immagine tratto da Sky Sport mostra Balotelli mentra calcia il pallone verso gli spalti
Ancora insulti razzisti contro un giocatore per il colore della sua pelle, stavolta dagli ultrà del Verona. E dopo la reazione rabbiosa di Mario Balotelli, che ha calciato la palla nelle tribune interrompendo momentaneamente la partita, si riapre il dibattito sulle tifoserie razziste. Ma da Verona prevale una linea "negazionista". Non solo il capo degli ultrà, ma anche il tecnico della squadra scaligera e il presidente - Ivan Juric e Maurizio Setti - minimizzano: «Non abbiamo sentito cori razzisti, solo sfottò». Così pure il sindaco di Verona, il forzista Federico Sboarina: «Ero allo Stadio ma non ho sentito niente». Domani la relazione degli ispettori federali presenti allo stadio. Ma le registrazioni audio non lasciano molti dubbi. Dura la replica del calciatore italiano di origine ghanese: chi nega l'evidenza non è un vero uomo.
Succede tutto domenica, undicesima giornata del campionato di serie A. Allo stadio veronese Bentegodi si gioca Hellas Verona-Brescia. Da un settore della curva veronese si leva un coro di «Uh uh uh», che per chi li pronuncia vuole essere il verso di una scimmia contro l'attaccante del Brescia in azione. Al 54° minuto di gioco "Supermario" Balotelli, perde la pazienza: interrompe l'azione di gioco che lo vedeva protagonista e calcia violentemente il pallone verso gli spalti. Il bomber delle "Rondinelle" è intenzionato ad abbandonare il campo, ma viene dissuaso dai compagni di squadra e dagli avversari. La partita viene interrotta dall'arbitro Mariani e, dopo l'annuncio dello speaker, il gioco riprende. Un copione analogo a quello andato in scena sabato, durante l'anticipo di campionato di Roma-Napoli, quando l'arbitro Rocchi aveva fermato la partita per i cori romanisti che auspicavano un'eruzione del Vesuvio contro Napoli e il giocatore partenopeo di colore Koulibaly.
Molte le voci di condanna, a partire dal mondo del calcio. «Perché non riusciamo a isolare i razzisti?», chiede l'ex allenatore Fabio Capello. »Perché abbiamo dato loro importanza. Nessuno di noi ha avuto il coraggio di condannare gli ultrà. Si sentono forti quando sono in gruppo e sono delle pecorelle quando non sono in gruppo. In gruppo fanno vedere il loro modo di pensare, che è una cosa oscena. Il razzismo non deve esistere, siamo tutti uguali». Anche il Brescia Calcio in una nota «stigmatizza il comportamento di alcuni tifosi della squadra di casa che si sono resi protagonisti di un comportamento indegno e incivile, ai danni del giocatore Mario Balotelli. Non meno gravi, sono apparse le dichiarazioni di alti rappresentanti manageriali della società Hellas Verona, a televisioni e organi di stampa, nel tentativo di negare o minimizzare la gravità dell'accaduto». Il coro razzista, afferma la nota del Brescia Calcio, «non è stato infatti sentito solo dai giocatori del Brescia ma anche da quelli avversari e presumibilmente anche dal direttore di gara. A conferma di questo è giunta la notizia che anche gli ispettori federali presenti al Bentegodi hanno sentito i cori razzisti ai danni del nostro giocatore e pare siano intenzionati a chiedere un supplemento d'indagine alla Procura Federale, dopo che il giudice sportivo si sarà espresso sulla vicenda».
A Verona la squadra e la città minimizzano fino a negare l'episodio. Non sorprendono le dichiarazioni del capo ultrà dell'Hellas Verona, Luca Castellini: «Balotelli secondo me è italiano perché ha la cittadinanza italiana ma non potrà mai essere del tutto italiano. Noi abbiamo una cultura identitaria di un certo tipo, siamo una tifoseria che è dissacrante, che prende per il c., ma non lo fa con istinti politici o razzisti, è folklore. Ce lo abbiamo anche noi un negro, che ha segnato, e gli abbiamo battuto le mani. Un negro? Certo, ci sono problemi? La commissione Segre mi viene a suonare al campanello se dico negro. Quegli ululati sono di quattro persone». E comunque conclude: «Non li escluderei dalla curva».
Anche la dirigenza dell'Hellas Verona minimizza l'episodio: «Non abbiamo sentito alcunché. Si sta ingigantendo qualcosa che non c'è - dice il presidente dell'Hellas Verona Maurizio Setti - e i tifosi del Verona sono particolari, sfottono gli avversari in modo carico di ironia, ma il razzismo qui non esiste». Poi però ammette: «La formula più semplice è individuare le persone singole e radiarle dal calcio». Stessa linea dal tecnico del Verona Ivan Jiuric: «Mi fanno schifo i cori razzisti, ma non ne ho sentito neanche uno». Difesa su tutta la linea anche il sindaco Federico Sboarina: «Allo stadio c'ero e non ho sentito alcun insulto razzista. Ciò che ha fatto Balotelli è inspiegabile, senza motivo ha avviato una gogna mediatica su una tifoseria e una città. Condanno ogni forma di razzismo ma anche chi strumentalmente costruisce sul nulla una falsa immagine di Verona».
«Verona non è quella che si vede allo stadio» dice all'Ansa il vescovo Giuseppe Zenti. Pur premettendo di non conoscere l'ambiente del Bentegodi, Zenti dice di ritenere che le risposte debbano seguire la strade della giustizia. Sottolinea però che Verona è da sempre «una città accogliente, inclusiva, ricca di associazioni di volontariato», che «non merita di essere infangata».
«Grazie a tutti i colleghi in campo e non, per la solidarietà - commenta Mario Balotelli sui social - avete dimostrato di essere veri uomini, non come chi nega l'evidenza». Scandalizzata la senatrice Liliana Segre sulla presunta non italianità di Balotelli: «Ancora guardano i colori delle persone?».