mercoledì 24 aprile 2024
Il Comitato sui diritti umani ha sentito gli esponenti di Operazione Colomba. Boldrini: «valuteremo una nostra visita in quei territori per portare una voce al processo di pace»
Laura Boldrini, ex presidente della Camera e deputata del Pd.

Laura Boldrini, ex presidente della Camera e deputata del Pd. - Ansa

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Approfondimento sulla Colombia nel Comitato permanente sui diritti umani insediato presso la commissione Esteri della Camera presieduta da Giulio Tremonti. L’organismo di Montecitorio ha sentito in audizione, come difensori dei diritti umani nel Paese sud americano, i volontari di “Operazione Colomba”, corpo nonviolento di pace della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (che dal 2009 realizza un lavoro di accompagnamento protettivo internazionale alla popolazione civile, all'interno della Comunità di pace di San José de Apartadò), assieme a Giovanna Martelli, ex parlamentare e segretaria generale della Fondazione Rut, da pochi giorni rientrata dalla Colombia e che da anni sostiene la Comunità di pace. Presente anche Simona Fraudatario, della Fondazione Basso e Rete italiana di solidarietà “Colombia Vive”, anche lei di recente in visita alla Comunità di pace con una delegazione europea.

Per denunciare il clima di intimidazione e di minaccia persistente su tutta la Colombia alcuni deputati hanno firmato una mozione a sostegno del “Progetto di Paz Total” del presidente colombiano Gustavo Petro, impegnato nelle trattative in corso con i gruppi armati che non hanno ancora aderito al processo pacificatore. Tra di essi, Andrea Orlando, Laura Boldrini, Fabio Porta, Giuseppe Provenzano, Mauro Laus,

Dalle testimonianze sentite è emerso che la precarietà della situazione di tutela dei diritti umani dipende soprattutto dall'espansione territoriale e dalle violente strategie di controllo sociale operate dai gruppi armati non statali e dalle organizzazioni criminali. La Comunità di San José de Apartadó dal 1997 si è dichiarata neutrale rispetto al conflitto armato, pagando questo cammino nonviolento con l'uccisione di oltre 300 membri, fino agli ultimi due recenti omicidi (Nayeli Sepulveda, 30 anni, ed Edison David, appena 15 anni, moglie e fratello di uno dei leader comunitari, uccisi con colpi d’arma da fuoco nelle vicinanze del villaggio La Esperanza). Il timore è che l'acuirsi della tensione renda sempre meno sicuro il lavoro degli attivisti per i diritti umani stranieri presenti nell'area, favorendo il prolificare di nuove realtà per la spartizione dello sfruttamento del territorio. La comunità si trova nella sottoregione di Urabà Antioquia al nord-ovest della Colombia, al confine con Panama. Qui si incrociano forti interessi economici, legati allo sfruttamento delle miniere di carbone e del legno, che in questa zona è molto pregiato e se ne trova in grande quantità̀.

«Chiederemo che la mozione presentata dal collega Orlando venga calendarizzata presto per procedere speditamente, data la situazione drammatica per il Paese e per la stabilità dell'intera regione - ha dichiarato Laura Boldrini, che del Comitato permanente della Camera è presidente - e ci impegniamo, quindi, a portare avanti quanto previsto dalla mozione stessa. In sede di ufficio di presidenza della commissione Esteri, inoltre, valuteremo l'ipotesi di una nostra visita nei territori di San Josè de Apartadò per portare la nostra voce di parlamentari al servizio del processo di pace. Ma è anche necessario un impegno internazionale. Per questo, dopo le imminenti elezioni europee, solleciteremo anche i nostri colleghi e colleghe a Bruxelles».

I parlamentari firmatari della mozione si impegnano inoltre “a promuovere programmi di cooperazione dedicati al processo di pacificazione del Paese, ponendo particolare attenzione alla riparazione integrale delle vittime, la partecipazione della società civile e il coinvolgimento delle donne nel processo di pace nel quadro della risoluzione Onu 1325, l’osservanza degli Accordi di pace del 2016 e la complementarità dei processi negoziali nel quadro della politica di pace totale del governo Petro. E anche a valorizzare e tutelare la presenza italiana dei corpi civili di pace in Colombia, come nel caso di “Operazione Colomba”, quale strumento di intervento non violento per la costruzione e il mantenimento della pace”. La mozione poi “condanna la sistematica violazione dei diritti umani in Colombia perpetrata dai gruppi armati illegali nei confronti della popolazione civile che riconosce la Comunità di pace di San Josè di Apartadó come esempio di impegno per l’economia solidale, la pace e i diritti umani”.

Giovanna Martelli, segretaria della Fondazione Rut, ha affermato che «la Comunità di pace è un esempio da seguire, dimostra che è possibile costruire un altro tipo di società. Ed è attraverso quel tipo di costruzione di società che si agisce sulle cause strutturali dei conflitti. Per queste ragioni – ha proseguito - è importante dare voce alla Comunità di San José de Apartadó e ringrazio la Camera per averci dato udienza. È evidente che senza una attenzione internazionale forte l'accordo di pace non può procedere. Gli ideali della Comunità di pace sono quelli che dovrebbero essere alla base della coesistenza pacifica di tutta la Colombia, per questo vogliamo richiamare l'attenzione e continuare tutti i giorni a essere presenti al fianco delle nostre organizzazioni che, come “Operazione Colomba”, compiono azioni concrete. È importante che le nostre associazioni e Ong siano lì presenti con il sostegno anche politico. Ringrazio i nostri parlamentari per la mozione e spero si riesca ad organizzare a breve una missione politica italiana in Colombia. È bene che l'Italia faccia la sua parte per aiutare il processo di pace, non possiamo permetterci di chiudere gli occhi su questo».

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