mercoledì 13 marzo 2013
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«Mi hanno detto "Gianni l’offensiva genovese va respinta". Ho subito capito e li ho subito frenati: "A me Grillo non fa nessuna paura e non c’è nessuna offensiva da respingere". Poi ho pensato a mio nonna, alla mamma di mia mamma... Anche lei era nata a due passi da Genova, proprio come Beppe». Gianni Alemanno sorride. E dopo aver buttato giù un sorso di spremuta d’arancia gelata ripete di non temere la sfida che il capo di M5S  si prepara a lanciare nella Capitale. «A Roma Grillo non sfonda, qui non arriva al ballottaggio. Perché Roma ha bisogno di proposte concrete, non di sparate».Sindaco cosa direbbe ora a Grillo?"Ama questa città come la amo io". È il problema di fondo: amare Roma. Non demonizzo Grillo, ma nemmeno lo inseguo; non temo i suoi toni "eversivi" e non vedo nemmeno derive autoritarie dietro la sua strategia... Ma temo le sue proposte: bloccano l’occupazione, lo sviluppo, paralizzano l’economia, fanno crescere la recessione.Lei esclude M5S al ballottaggio...Se dovesse succedere sarebbe solo perché abbiamo sbagliato. Penso a noi e penso anche al centrosinistra. Le possibilità di Grillo sono legate solo ai nostri difetti, ai nostri limiti: se centrodestra e centrosinistra faranno una campagna elettorale seria, sui contenuti, gli spazi per M5S saranno ridotti. Se invece, manderemo in scena uno scontro scomposto allora...Grillo va insomma sfidato sulla concretezza.È così, e sulla concretezza vincerò la sfida. Le faccio un esempio: il candidato governatore alla Regione Lazio Barillari era per non fare Fiumicino 2, era per bloccare il progetto di ampliamento dell’aeroporto. Vorrebbe dire rinunciare a un’opera destinata a dare lavoro a quattromila persone e mettere il cappio al collo alla città che vive di turismo e che nel 2012 ha fatto il record assoluto in termini di arrivi e presenze dal dopoguerra. La gente vuole concretezza, ma esige anche moralità, trasparenza... E noi metteremo in campo ulteriori segnali di rottura con quelli che sono i privilegi della casta. Una rottura ancora più netta. E sia chiaro: non saranno invenzioni da campagna elettorale, saranno il completamento di un percorso. Io sono passato dalle Lancia Thesis di Veltroni a una Fiat bravo. A Roma le auto blu non esistono più, a Roma ho assessori come Gigi De Palo che si muovono in motorino. È una strada giusta, anzi obbligata: c’è una crisi devastante, c’è fame, e noi abbiamo il dovere di azzerare ogni privilegio. Dobbiamo dare l’esempio: chi fa politica deve essere un monaco, deve essere consapevole che è l’ora dell’assoluta sobrietà. Grillo però su questo è avanti a tutti.Se pensassi solo a questo Grillo sarebbe irraggiungibile, sarebbe sempre un passo avanti agli altri. Ma la politica non può essere solo critica e insulti. E poi c’è un’altra cosa che va detta: la gente non crede più alla politica, ma la colpa non è solo degli scandali, è anche della mancanza di vere soluzioni ai problemi. Lei ha fatto degli errori? In cinque anni sarebbe stato impossibile non commetterne, anche perché sbaglia chi lavora. L’importante è accorgersene e immaginare soluzioni. Lavorerò sulla scelta delle persone e creerò dei comitati di saggi, di garanti, che verificheranno la qualità di ogni nostra scelta. Tutte, a partire dalle municipalizzate. Un’irruzione sulla politica nazionale: finanziamento ai partiti sì o no?La cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti è nella testa della gente: è un passo che ci viene chiesto e che va fatto. La politica rischia così di diventare una cosa per soli ricchiVero, ma una soluzione si può e si deve trovare. Un suggerimento era arrivato da Pellegrino Capaldo: contributi privati per massimo 5 mila euro e trasparenza totale. A Roma l’Imu è stata terribile: si cambia o no?L’Imu è stata terribile perché ci sono assurde rendite catastali "figlie" di leggi nazionali. E comunque ricordiamoci sempre che i comuni si limitano a riscuotere l’Imu e i soldi finiscono nelle tasche dello stato. A maggio si torna a pagare, ma in tre mesi possiamo cambiare le cose: basta un decreto legge.Cambiare?Vogliamo almeno avere le mani libere. Dobbiamo decidere noi come ricalibrare la tassa sulla casa facendo attenzione alle fasce sociali deboli e al quoziente familiare, che noi a Roma abbiamo cominciato ad applicare grazie all’azione dell’assessore De Palo. E poi serve un segnale immediato al mondo dell’edilizia oggi in agonia: penso a un piano casa per giovani coppie... Possiamo partire da lì per cancellare l’Imu sulla prima casa. E le risorse?I tagli alla spesa, innanzitutto, e se necessario una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Cosa promette ai romani?Uno: completare progetti già avviati come il polo turistico che va da Ostia a Fiumicino. Roma negli anni sessanta era la prima meta turistica d’Europa, oggi è stata superata da Londra, Parigi e Berlino. Possiamo tornare forti, ma servono idee e capacità realizzativa. Due: una vera trasformazione delle periferie. Si parta da Tor Bella Monaca: possiamo ricostruirla e trasformarla senza soldi pubblici. Torniamo a Grillo: sul web pare imbattibile.Nessuno è imbattibile. Bersani sembrava imbattibile e poi è finito come stiamo vedendo. Sul web come in mezzo alla gente conta l’autenticità delle persone e la concretezza delle proposte. Io non mi sono candidato in Parlamento e mi ricandido a governare Roma senza paracaduti. Non ho paura di Beppe, non lo temo. Io non scappo, lui sì. E se davvero pensa di poter governare Roma accetti la sfida. Si confronti con me davanti ai romani: su trasparenza e su concretezza non riuscirà mai a darmi lezioni.
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