Arriva dalla Corea il cartoon che punta a sfidare i colossi dell’animazione di Hollywood. Si intitola
Leafie - La storia di un amore e in patria è stato visto da 5 milioni di spettatori, più di kolossal come
Harry Potter. In contemporanea è uscito anche in Cina. Prima in 1.000 cinema, poi in 2.000, infine in 3.000. Risultato: ha battuto il record di
Kung Fu Panda 2. Dal 20 aprile arriva anche in Italia.«Il film – spiega il regista Oh Sung-Yoon – è basato su un romanzo di Hwang Seon, pubblicato nel 2000 e che nella sola Corea ha venduto oltre un milione di copie. Affronta temi universali, che possono arrivare a grandi e bambini in ogni parte del mondo. Temi come l’amore, il sacrificio, la diversità e l’affido. Fa appello a un sentimento universale, che credo sia la chiave del suo successo. Solo per la sceneggiatura ci sono voluti tre anni. E altri tre per fare disegnare a mano il cartone animato da 200 persone, come si faceva una volta alla Walt Disney».Protagonista della storia è una gallina, Leafie, che sogna una vita fuori dalla gabbia dell’allevamento in cui è rinchiusa. Con uno stratagemma riesce a fuggire, ma arrivata nel bosco viene assalita da una feroce donnola chiamata One eye. Leafie si salva grazie all’aiuto del coraggioso Wanderer, un possente germano reale che però non può più volare. Una sua ala è stata irrimediabilmente danneggiata tempo prima da One Eye. Una notte la donnola uccide la compagna di Wanderer. Leafie, entrando nel suo nido abbandonato, trova un uovo ancora caldo. Decide di prendersene cura e di covarlo. La notte in cui l’uovo si schiude anche Wanderer viene ucciso da One Eye. A Leafie e al piccolo Greenie non resta che fuggire verso la palude.Più Greenie cresce e più le differenze tra lui e «mamma Leafie» emergono, creando momenti difficili e di incomprensione. Quando Greenie è ormai grande viene catturato dal proprietario dell’allevamento e rischia di perdere per sempre le sue ali. A Leafie non resta che tentare il tutto per tutto per salvare il suo piccolo. «È bello che la protagonista di questa storia sia una gallina. La gallina non è un animale fantastico. È debole, è comune. Ma anche lei ha un sogno e una grande capacità di amare».Sfidando la moda del 3D, i produttori di
Leafie hanno scelto di tornare alla classica animazione 2D: «La tecnica tradizionale ci è apparsa la migliore per trasmettere le emozioni di questa storia». Su un punto il regista Oh Sung-Yoon è particolarmente orgoglioso: «Nei cartoni animati occidentali ormai gli animali esprimono sempre meno la loro natura. Vengono troppo umanizzati. In
Leafie invece i ruoli di predatore e preda sono ben marcati. Così come il bene e il male».Il finale del film (che non vi riveliamo) in questo senso è spiazzante. «Ma dà il senso a tutta questa storia. Che lo ripeto: è sull’amore, sull’affidamento e sul sacrificio. E sulla capacità di lottare per i propri sogni». Non è un caso infatti che il saluto finale di Leafie al piccolo Greenie, ormai adulto sia: «Vola in alto, segui il tuo cuore, conosci il mondo».