venerdì 22 gennaio 2016
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Chi frequenta i social network lo sa: il tasso di violenza sta raggiungendo livelli preoccupanti.Invece che essere luoghi di confronto, stanno diventando luoghi di scontro.Persino Facebook, che sino ad oggi – in nome della libertà - ha tollerato anche pagine blasfeme, se n’è accorto. E in Germania, per esempio, ha deciso di cancellare dal social network i commenti razzisti e violenti, entro 24 ore dalla loro pubblicazione. Il problema riguarda tutti. Anche le pagine Facebook dei giornali.Quello che sino ad oggi molti hanno ignorato (o voluto ignorare) è che alle comunità, a tutte le comunità, per crescere servono delle regole. Poche, ma chiare. Perché l’offesa gratuita, il turpiloquio, la bestemmia e la violenza non sono forme di libertà, ma rumore che soffoca il dibattito. E che spesso allontana chi quei dibattiti potrebbe davvero farli crescere con le proprie opinioni.Nessuno vuole ergersi a poliziotto del web, ma non possiamo fare finta che noi giornalisti (e noi cattolici) abbiamo un dovere di attenzione in più verso le nostre comunità anche digitali. L’abbiamo accennato, bastano poche regole. E a giudicare dall’ottima risposta che abbiamo avuto al nostro “Galateo social di Facebook” dai frequentatori della nostra pagina social, una simile iniziativa dovrebbero prenderla anche tanti altri media.IL GALATEO SOCIAL DI AVVENIRE(ispirato a quelli già realizzati da testate straniere e in Italia da La Stampa)La pagina Facebook di Avvenire è uno strumento importante di informazione e di contatto con i lettori e gli utenti del social. Attorno ad essa vogliamo far crescere insieme una comunità che sia viva ma che non rinunci mai al rispetto reciproco. Per questo abbiamo deciso di chiedere a chi la frequenta uno sforzo ulteriore, creando delle regole chiare che aiutino il confronto e la convivenza.CRITICHE E COMMENTI SI', MA A PATTO CHE..I vostri contributi, i vostri messaggi e i vostri commenti sono sempre i benvenuti, a patto però che mantengano sempre un tono civile. Anche le critiche sono importanti ma se contengono parolacce, insulti o toni violenti non sono ben accette e quindi non saranno tollerate. Ci interessano le vostre opinioni, ma gli scontri sterili, gli insulti gratuiti e i toni accesi invece che arricchirlo soffocano il confronto.LE REGOLEI commenti con bestemmie, turpiloquio e offese saranno cancellati. Così come i messaggi spam che pubblicizzano prodotti e attività. Saranno oscurati anche i commenti che ledono i diritti alla privacy.Il team digitale di Avvenire provvederà inoltre a rimuovere i contenuti inappropriati, offensivi e dannosi per l’immagine e il decoro della nostra pagina e della nostra comunità social.Aiutateci a far crescere la comunità Facebook di Avvenire nel rispetto di tutti. Solo così il dialogo tra noi sarà davvero utile e costruttivo.Grazie.
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