Il vento: soffio, energia e motore di Cuccioli, il nuovo film di Sergio Manfio, l’ideatore insieme al fratello Francesco della famosa serie televisiva, esportata in tutto il mondo. Con Cuccioli – Il Paese del vento i bambini possono tornare al cinema, dal 27 marzo, insieme ai loro genitori per questa storia semplice e divertente dove i protagonisti sono animali chiamati a difendere Soffio, il paese del vento minacciato dalla maga Cornacchia. Il tema delle energie rinnovabili diventa il centro di questo film che sarà distribuito anche in 100 sale Acec con una novità: gli spettatori bambini riceveranno in regalo un gioco da tavolo creato ad hoc per stimolare anche la conoscenza della Bibbia, dove protagonista è lo Spirito Santo, come 'soffio' di Dio e presenza nel 'vento'. Chi rappresentano i Cuccioli? «I nostri protagonisti hanno il compito di riprodurre i diversi caratteri dei bambini: c’è il coniglio che cerca di superare le prove ma non ci riesce; il pulcino timido, che si chiama Senza Nome perché non conosce sua madre, ma diventa l’eroe della serie; la gattina che comanda; il cagnolino che si chiama Portatile perché ha voglia di studiare; la papera diva. In questo lungometraggio le avventure dei Cuccioli hanno uno sfondo importante, ovvero le energie alternative: una scelta voluta per spiegare che può esistere un mondo diverso, a misura d’uomo, migliorabile attraverso le energie sostenibili». Durante la proiezione i bambini sono chiamati a interagire con la storia. «La partecipazione attiva stimola i più piccoli a rielaborare le informazioni, a non essere passivi di fronte alle immagini. La partecipazione verbale e gestuale aumenta e vivifica l’attenzione del giovane spettatore». I cartoni incantano i bambini, soprattutto nell’età prescolare. Come scegliete i temi delle vostre storie?«Noi autori e produttori abbiamo una responsabilià fortissima perché gli spettatori giovani sono sensibili ai segnali che giungono dall’esterno, ma li rielaborano con il tempo. Dobbiamo creare modelli profondi di analisi e interpretazione della realtà: se creiamo storie dove si esaltano la ricchezza, la bellezza e un certo modo di vestire corriamo il rischio di offrire modelli discutibili di analisi e interpretazione della realtà». Ovviamente non può esistere una storia senza la presenza del personaggio del cattivo... «Per una storia adatta a un pubblico infantile il contrasto con il cattivo non deve avvenire in forma violenta, anche se la maggior parte dei cartoni animati, programmati nella televisione, propone lo scontro fisico. Per noi il bene trionfa sul male non con la forza, ma con l’utilizzo della creatività, della fantasia. Ovvero i nostri protagonisti trovano dentro di sé le energie per sconfiggere il nemico». I suoi futuri progetti?«Stiamo preparando un cartone con una veste nuova, dove protagonista sarà il dodicenne Leonardo Da Vinci con le sue invenzioni».
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