La Madonnina in cima alla guglia del Duomo di Milano - WikiCommons / CC BY-SA 4.0 DEED
Per cinque giorni, dalle prime luci dell’alba e fino a sera, dal 13 al 17 marzo, prenderà il via a Milano la prima edizione di "Soul. Festival di Spiritualità", evento promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’arcidiocesi di Milano con il patrocinio del Comune di Milano. Un’iniziativa che ha riscosso grande successo fin dall’annuncio, pochi giorni: molti degli eventi (gratuiti, su prenotazione attraverso il sito www.soulfestival.it), come è stato rivelato questa mattina nella conferenza stampa a Palazzo Marino, sono quasi sold out.
Ricco il cartellone degli appuntamenti, con più di cinquanta incontri sui temi della spiritualità - fra lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti, performance artistiche, laboratori esperienziali, momenti meditativi, attività per le scuole - tutti sviluppati attorno al tema conduttore di questa prima edizione: "Meraviglia, la vigilia di ogni cosa". «Questo festival, un po’ come la Madonnina in cima al Duomo, ricorda alla città il bisogno di meraviglia, di stupore» ha detto l’arcivescovo di Milano Mario Delpini: «Il bisogno di quella trascendenza che abita nel silenzio. Non basta ciò che facciamo, l’uomo ha bisogno di guardare in alto, oltre l’immediato. Per la Diocesi questo evento si presenta anche come un grande laboratorio».
Apre la manifestazione mercoledì 13 marzo Alessandro Baricco con “Tutto mi meraviglia” nell’Aula Magna dell’Università Cattolica. Concluderà domenica 17 marzo “Una voce come di bambino”, dalle Confessioni di Sant’Agostino, con Massimo Popolizio nella Basilica di San Lorenzo Maggiore. In mezzo un sistematico incontro tra cultura laica e religiosa, unite nella ricerca di senso: al Piccolo Teatro Strehler Massimo Recalcati si sofferma sulla meraviglia suscitata dai miracoli di Gesù nei racconti evangelici; alla Basilica di San Nazaro in Brolo lo scrittore Alessandro D’Avenia propone una lezione sull’ambivalenza della parola “stupefacenti”; il Museo Diocesano accoglie la riflessione del filosofo e teologo Vito Mancuso sulla necessità per i manager di oggi di trovare stabili fondamenti nella frenesia e nella richiesta di performatività, oltre all’incontro “A occhi bendati sulla Terra”, che vede lo scrittore Paolo Giordano e il cardinale Tolentino de Mendonça. Sempre al Museo Diocesano, Massimo Cacciari dedica una lezione a thauma, la meraviglia, che è all’origine della ricerca filosofica, mentre alla Triennale di Milano l’architetto e urbanista Stefano Boeri interviene sulla progettazione dei luoghi sacri. O ancora nella Sagrestia di Santa Maria delle Grazie Claudia Baracchi e Gabriella Caramore alternano riflessioni e narrazioni, ripercorrendo le vite e il pensiero di Simone Weil e Pavel Florenskij. La meraviglia in un tempo di guerre è al centro della conversazione tra Tahar Ben Jelloun e Alessandro Zaccuri. Al Castello Sforzesco il filologo e critico letterario Carlo Ossola e lo storico dell’arte Victor Stoichita dialogano sulla bellezza incompiuta davanti alla Pietà Rondanini di Michelangelo.
«Alla base di Soul – ha detto Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica – c’è l’idea di dialogo. Solo il confronto può essere lo stimolo per far nascere cose nuove. Milano è economia, tecnologia, ricerca, moda, arte. E anche spiritualità. È tutte queste cose assieme. In questo contesto la spiritualità si esprime come attenzione a ciò che è peculiare dell’essere umano. In questi tempi tumultuosi significa riscoprire ciò che è meno evidente e visibile, eppure si svela capace di dare un senso all’esistenza e di richiamarci al bene comune»
Soul è curato da Luca Bressan, Armando Buonaiuto, Valeria Cantoni Mamiani e Aurelio Mottola, che del progetto è anche ideatore: «Lo spunto è nato in seno alla pandemia, un momento in cui si faticavano a trovare le parole per dire l’essenzialità dell’esperienza umana. Soul va a cercare parole eloquenti e condivise. E non poteva che avere luogo a Milano, città in cui da sempre l’innovazione si bilancia nell’ancoraggio agli ideali».