A quattrocchi, per così dire, con uno sguardo un po’ beffardo, dice che il Consiglio europeo è come il Congresso di Vienna, ma in chiave moderna. Non male come battuta, se viene da Martin Schulz, il presidente del Parlamento europeo. Chi ricorda un po’ le lungaggini del Congresso della Restaurazione comprende cosa abbia voluto intendere.Schulz sintetizza così la diagnosi che dell’Europa fa il ministro portoghese Luis Miguel Poiares Maduro che nella grande sala della fiera riminese ha lamentato la mancanza di una vera autorità politica della Ue. Per Maduro l’Europa dovrebbe dotarsi di una capacità fiscale con un bilancio a cui contribuiscano direttamente i cittadini europei e occorre riformare la Commissione europea facendone un vero governo dell’Europa. Schulz, che a Rimini non nasconde una certa delusione («l’unificazione è a repentaglio»), si rivolge ai giovani facendo presa, senza stupirsi se nel Vecchio Continente serpeggi delusione e sconforto. «Siamo il Continente più ricco del mondo – spiega e lamenta – e ci permettiamo che il 50 per cento dei giovani sia senza valore. È una vergogna per l’Europa. E allora non mi stupisco che i giovani non abbiano più fiducia, perché nella Ue c’è una distribuzione ingiusta della ricchezza».L’idea dell’Europa è dunque in pericolo. L’euroscetticismo, secondo Schulz, è alimentato anche dal perverso e ingiusto meccanismo del credito. In pratica, spiega, le banche prendono dalla Bce denaro con l’interesse dello 0,50 per cento. Ma questa ricchezza va poi nelle piazze finanziarie per operazioni speculative. Che fare? «Non dobbiamo continuare a parlare solo del risanamento delle banche – è la risposta di Schulz – ma bisogna fare in modo che i soldi siano investiti nell’economia reale». Un altro pericolo è poi la tendenza a dividere l’Europa fra Nord e Sud, fra chi produce e chi non produce: «Per dimostrare queste tesi – spiega – portano ad esempio il disavanzo, la recessione e l’alta disoccupazione di certi stati. Ma se usiamo questo metro, la Gran Bretagna sta nel Mediterraneo».A proposito di Mediterraneo. Sul tema dell’immigrazione clandestina si fa sentire, a Rimini, anche il vicepresidente della Commissione Ue, Tajani: «Ci vuole più partecipazione dell’Ue e dei Paesi del nord Europa. La questione non può riguardare solo Italia o Malta».Impossibile resistere poi alla tentazione di chiedere a Schulz di Silvio Berlusconi. Dribbla in modo elegante: «Sanno tutti cosa Berlusconi pensa di me e cosa io penso di lui». In conferenza stampa, però le domande incalzano. Schulz non si sottrae: «Ogni politico – aggiunge – deve scegliere tra gli interessi propri e quelli del proprio Paese». E le vicende giudiziarie di Berlusconi, con la recente condanna della Cassazione? «L’Ue – è quasi una raccomandazione – ha bisogno dell’Italia e non credo che convenga al vostro Paese una crisi di governo. Comunque sia, sarà il Parlamento a decidere. L’Italia sta emergendo dalla crisi. C’è molto da fare ma il peggio è dietro di noi. L’Italia è un pilastro centrale per la Ue, e per questo spero che il governo resti stabile». Lo aveva detto anche in pubblico: «Abbiamo bisogno dell’Italia, abbiamo bisogno di voi», e l’applauso è partito automatico.Di più, al modello europeo devono guardare anche tutti quei Paesi in cui le libertà non sono ancora garantire, quelli ad esempio che spengono internet perché la gente non sappia o quelli dove le persone lavorano anche 14 ore al giorno. Per combattere tutto questo l’Europa deve essere forte e continuare a garantire quelle libertà che dal 1950 ad oggi ha assicurato a tutti.