«Ma lo vedete lo spettacolo penoso della legge di stabilità? La maggioranza ha presentato duemila emendamenti che vanno in tremila direzione diverse. È sfibrata e sfinita da guerre interne. E poi c’è un Paese ancora sull’orlo del baratro, un’Europa che continua a ricattarci sui conti perché vede un governo fragile e impotente». Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, ventisette anni e un "filo diretto" con Beppe Grillo, si concede una pausa di pochi secondi. Poi, per una volta, rompe le regole dei 5 Stelle e "chiama" Renzi: «Ha ragione, andare al voto nel 2014 non è una catastrofe, anzi. Se ci tiene al Paese come noi, se non si rassegna all’idea di vivacchiare fino al 2015, mostri coraggio e il 9 dicembre stacchi la spina. È la nostra sfida al "suo" Pd».
Di Maio, da duecentocinquanta giorni siete in Parlamento... L’ombra più grande?Quando siamo entrati qua dentro non sapevamo nemmeno dove era la carta per la stampante, ora siamo un’opposizione parlamentare in piena regola e siamo la dimostrazione vivente che qualsiasi cittadino può entrare nelle istituzioni. Le ombre ci sono state, specie nelle prime settimane, quando ci siamo chiusi nel Palazzo perché dovevamo capire, organizzarci, darci una struttura. Più stavamo chiusi e più perdevamo il rapporto con le persone. Ci siamo lasciati mettere in mezzo tra Pd, Pdl, stampa... Ma ne siamo venuti fuori tornando ad essere noi stessi: ora ogni fine settimana i parlamentari girano come trottole tutte le piazze d’Italia.
La vostra battaglia sui costi della politica è stata macchiata dalla lunga polemica sulla diaria...Si, ma poi alla fine contano i numeri: 42 milioni di rimborsi non incassati nel giorno in cui i partiti si ingrassavano con altri 90 milioni, assegni mensili da 1,5 milioni restituiti grazie all’auto-taglio dei nostri stipendi. Questi sono i fatti.
Diverse volte avete incassato dalla maggioranza il «sì» ad emendamenti pesanti. Forse i partiti non sono così cattivi...I nostri emendamenti "pesanti" approvati sono 50 su circa tremila presentati. E per farceli votare abbiamo dovuto fare ostruzionismo. Nessuno ci ha regalato nulla.
Dunque il vostro giudizio su Pd e Pdl non cambia...Alleanze erano e sono impossibili. Ma sui singoli è un’altra storia. Ci sono politici appassionati e competenti nella maggioranza. Faccio il nome di Roberto Giachetti, mio collega in ufficio di Presidenza. Ma ce ne sono diversi: ad esempio con Paola Binetti e Mario Sberna lavoriamo bene sul gioco d’azzardo, con il ministro Orlando siamo in contatto per il decreto sulle Terre dei fuochi. Il problema è che poi obbediscono a una disciplina di partito.
Anche voi avete una disciplina "dall’alto"...La nostra disciplina è sul programma. È sulla base del programma che abbiamo imposto il voto palese su Berlusconi anche se ci sarebbe convenuto andare a scrutinio segreto e far scoppiare la maggioranza. Il nostro problema è un altro, la linea politica da tenere sui temi che non sono condivisi. Ora abbiamo finalmente la piattaforma
on line per far decidere i militanti.
I sondaggi segnano un ulteriore calo di consenso...Io sarei cauto. Non dico che i sondaggisti siano in malafede, ma mi pare che le loro metodologie siano inadeguate. Vedrete, alle europee sentirete un altro "boom": confermeremo il dato delle elezioni nazionali.
Farete una campagna euroscettica con Grillo capolista?Proporremo un grande dibattito nei territori sull’Europa e sui suoi Trattati, cosa che Pd e Pdl non hanno mai fatto. Il nostro obiettivo è restituire all’Italia sovranità sulle politiche economiche e monetarie. E selezioneremo cittadini che ci capiscono davvero: negli ultimi anni, invece, gli "europeisti" hanno mandato a Strasburgo vallette, cantanti e funzionari di partito... Beppe candidato? No, assolutamente.
Perché volete andare al voto anche con il Porcellum?L’alternativa che stanno architettando è un super-Porcellum che ha il solo obiettivo di tagliarci fuori. Vede, noi non vogliamo stare in Parlamento venti anni, vogliamo l’opportunità di governare prima che crolli tutto. Se alle prossime elezioni gli italiani non ci daranno la fiducia, ce ne andremo.
Vi dimetterete in massa?No, rispetteremo il mandato perché è giusto così. Ma il Movimento come l’abbiamo conosciuto finora, e come l’abbiamo costruito con Grillo, non esisterà più. Possibile che molti di noi si disimpegneranno.
Dunque non temete di andare al voto contro Renzi?No, non lo temiamo. E lo dico contro le nostre convenienze: potremmo stare a guardare fino al 2015 e aspettare che le correnti del Pd lo logorino. Ma non facciamo questi calcoli, perché tra 18 mesi potrebbero esserci solo macerie.