mercoledì 20 marzo 2013
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Il movimento 5 Stelle vuole entrare nelle stanze dei bottoni del Parlamento. «Ora che siamo stati eletti al Parlamento, vogliamo essere presenti nelle Commissioni bicamerali, nelle giunte e negli uffici di presidenza di Camera e Senato». Mette in chiaro dal blog di Grillo Roberta Lombardi, capogruppo 5 Stelle a Montecitorio.«È arrivato il momento di dare dimensione alle preoccupazioni di Lamberto Dini e Beppe Pisanu. È giunta l’ora di "rendicontare le caramelle" e, dunque di portare le istanze di quel 25 e passa per cento di elettori che ha votato il movimento 5 stelle», ha aggiunto in riferimento a una presunta conversazione tra i due senatori, riportata il 14 marzo da "la Repubblica", nella quale Dini e Pisanu esprimevano preoccupazione sulla presenza dei parlamentari "stellati" all’Antimafia o al Copasir - carica che rivendicano a gran voce - e citavano scherzosamente, come esempio massimo di quanto i 5 Stelle possono fare, il controllo sulle spese per dolciumi.«Vogliamo il riconoscimento del nostro ruolo, non vogliamo poltrone e noi non faremo accordi con i partiti. La responsabilità di lasciarci fuori, nel caso, se la prenderanno loro», ha spiegato più tardi la Lombardi a Montecitorio, presentando i candidati a segretario d’aula, vicepresidente e questore del M5S. Laura Castelli, Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro sono i tre per la Camera. Mentre al Senato per la vicepresidenza il nome è sempre quello del candidato di bandiera per lo scranno più alto: Luis Alberto Orellana. Invece, Laura Bottici viene indicata per il ruolo di questore. Intanto Riccardo Nuti è stato eletto vicepresidente vicario dei deputati.Tra tre mesi sostituirà la Lombardi. Che insiste sull’importanza dei questori in un lungo post sul blog, in cui se le prende con il sistema di reclutamento e attacca: «Se i partiti, ancora una volta graniticamente coalizzati, impediranno al movimento di avere almeno un questore, continueranno ad esistere cittadini di serie A, che potranno lavorare per il Parlamento, a prescindere dalle loro effettive competenze, e cittadini di serie B che, pur avendone tutti i titoli, non potranno essere impiegati dai gruppi parlamentari». Sui senatori "dissidenti" che hanno votato Grasso, torna il neo consulente del gruppo al Senato, Claudio Messora: «Non credo ci saranno espulsioni – dice – perché siamo agli inizi, può capitare, sono ragazzi. Alcuni si sono spaventati perché venivano dalla Sicilia» L’accelerazione che i "grillini" intendono dare alla formazione delle Commissioni parlamentari - e dunque all’avvio dell’attività parlamentare - si è scontrata, infine, con il parere negativo della Conferenza dei capigruppo. «Istituire le commissioni senza un governo è difficile, perché se non si sa qual è la maggioranza e quale l’opposizione, non si riesce a comporle», ha spiegato il capogruppo di Sel Gennaro Migliore. Secondo quest’ultimo però, la presidente della Camera, Laura Boldrini, «auspica un’immediata attività delle commissioni». Le commissioni «partono quando parte il governo», ha rincarato la dose il capogruppo del Pdl Renato Brunetta. Per il quale «farle partire prima potrebbe far procrastinare la formazione del governo. Questa posizione è uno stimolo a formarlo».
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