mercoledì 7 settembre 2016
​Le nuove nomine del ministro Boschi. Parla il parroco siciliano, da 25 anni impegnato nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini: grottesco escluderci. (Massimiliano Casto
SECONDO NOI Scelta ingiusta ma rimediabile
Di Noto (Meter) fuori dall'Osservatorio pedofilia
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Il ministro delle Riforme, con delega alle Pari Opportunità, Maria Elena Boschi, ha proceduto al rinnovo delle nomine dei membri dell’Osservatorio per il contrasto alla pedofilia e pedo-pornografia con decreto di qualche giorno fa. Poiché il compito specifico dell’Osservatorio risulta essere il contrasto a questa deplorevole piaga sociale, ha destato perplessità il fatto che tra i membri non figura più l’Associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto.

LEGGI IL DECRETO

L’Associazione si occupa di pedofilia e pedo-pornografia da 25 anni, con un impegno che precede temporalmente e qualitativamente chiunque altro in Italia: ogni anno l’associazione di Don Fortunato invia alla polizia postale decine di migliaia di segnalazioni. Se dunque Meter è padre di quell’Osservatorio nato proprio su idea di don Di Noto, la mancata nomina rappresenta dunque un fatto degno di nota. Ricordiamo che quello italiano fu il primo Parlamento al mondo che si occupò di questi temi e lo fece votando all’unanimità, nel 1997, una mozione per l’impegno dello Stato nel varo di leggi ad hoc sulla pedofilia. E quella mozione porta proprio la firma di don Fortunato Di Noto.

Nell'Osservatorio figurano i rappresentanti di tre realtà associative: Terres des Hommes, Unicef e Save the Children. Don Fortunato esprime così il suo rammarico: “Non è un fatto legato alla poltrona, anche perché la partecipazione all'Osservatorio è del tutto gratuita, ma al servizio puntuale e competente di Meter onlus, antesignana della lotta al tragico e triste fenomeno criminale qual è la pedopornografia e il coinvolgimento dei bambini in Italia e nel mondo. Non essere nell’Osservatorio Nazionale, non unire le forze, le competenze, i servizi, gli sforzi contro la pedofilia ed escludendo una delle principali realtà che nello specifico opera concretamente, visibilmente, con dati riscontrabili e verificabili, è grottesco e molto strano. Le campagne nazionali di sensibilizzazione, l’accompagnamento delle vittime, l’accoglienza delle situazioni a rischio, costituiscono un patrimonio da condividere e da rendere possibile percorso per tanti. L’operato di Meter onlus, - aggiunge ancora don Fortunato - è sotto gli occhi di tutti, con attestati di sostegno dalle più alte cariche dello Stato, come anche dallo stesso Papa Francesco che ci ha invitato a proseguire ad operare contro questa tragedia a danno dei bambini. Ecco che ci ha sorpreso l’esclusione e il non inserimento nell’Osservatorio. Ricordo, con molta umiltà, che ne sono stato anche l’ideatore molti anni fa”.  Far parte dell’Osservatorio significa avere una voce anche in Europa. Non si può dimenticare che la lotta alla pedofilia non è un fatto nazionale e il credito che deriva dalla partecipazione a quel tavolo permette a Meter di divulgare il proprio lavoro con un imprimatur istituzionale. Adesso a don Di Noto non rimane altro che attendere che il ministro Boschi si esprima sulla mancata nomina. All'indirizzo mail dell'Osservatorio stanno arrivando decine di mail di protesta, così come sul web in molti si interrogano sull'esclusione.Conclude così don Fortunato: “Confermiamo la nostra fiducia nelle istituzioni, forti del fatto che per la serietà dei suoi interventi e la qualità dei propri dati Meter è partner ufficiale della Polizia Postale e delle Comunicazioni fin dal 2008. Insomma il parroco siciliano reclama di continuare semplicemente a dare il proprio contributo con Meter, insieme alle altre realtà presenti, nella lotta al mercato pedopornografico per la tutela dell’infanzia e dei più deboli.          

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