"Tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere" agli studenti "non rientrano in nessun modo né 'ideologie gender' né l'insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo". Lo assicura il Miur nella
circolare di chiarimento inviata oggi ai dirigenti scolastici in cui spiega che il comma della Buona scuola al centro di ripetute polemiche "risponde all'esigenza di dare puntuale attuazione ai principi costituzionali di pari dignità e non discriminazione". Il ministero, che ha già affrontato la stessa questione in una nota dello scorso luglio, ritiene "indispensabile" tornare sul tema alla luce delle "numerose richieste di chiarimenti, sia da parte di dirigenti scolastici edocenti che di genitori, riguardo a una presenta possibilità di inserimento all'interno dei Piani dell'offerta formativa delle scuole della cosiddetta 'Teoria del Gender'". Osserva pure che le preoccupazioni espresse derivano "anche dalla risonanza mediatica di informazioni non sempre corrette e obiettive".Oltre a richiamare gli articoli della Costituzione a cui si intende dare "puntuale attuazione" (3, 4, 29, 37, 51), la circolare cita quanto previsto dal diritto europeo "che proibisce la discriminazione per ragioni connesse al genere, alla religione, alle convinzioni personali, handicap, età, orientamento sessuale o politico".E osserva che le finalità della norma della Buona scuola (comma 16) "non è dunque quella di promuovere pensieri o azioni ispirati a ideologie di qualsivoglia natura, bensì quella di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona costituzionalmente garantiti..". A questo proposito linee di indirizzo generale saranno appositamente divulgate dal Miur dopo averle elaborare "con il contributo di rappresentanti di associazioni ed esperti". Si ribadisce, infine, che "le famiglie hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell'iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell'offerta formativa e, per la scuola secondaria, sottoscrivere formalmente il Patto educativo di corresponsabilità per condividere in manieradettagliata diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie". Questa opportunità offerta ai genitori "consentirà di scegliere la scuola dei propri figli dopo aver attentamente analizzato e valutato le attività didattiche, i progetti e le tematiche che i docenti affronteranno durante l'anno che, in ogni caso, dovranno risultare coerenti con i programmi previsti dall'attuale ordinamento e con le linee di indirizzo emanate dal Miur".