«Chiediamo al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro dell’Istruzione di disapplicare la "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere" e di impedire la diffusione di ogni progetto educativo che ad essa si ispiri», ma anche «di emanare precise direttive affinché tutti i progetti, corsi, strategie educative, si conformino ad alcune linee guida», tra le quali il rispetto del «ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il suo diritto prioritario» e l’educazione «a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà». Sono i passi salienti della petizione lanciata da una rete di associazioni (Movimento per la Vita, Agesc, Pro Vita e Giuristi per la vita) e che in appena 8 settimane dal lancio ha tagliato il traguardo delle prime 100mila firme. Ne danno notizia i promotori invitando a diffonderne il testo (reperibile sulla piattaforma online CitizenGo: «Petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole»), a sottoscriverlo e farlo firmare e a condividere informazioni su quanto accade a livello locale nelle scuole, in modo da creare un vero movimento di opinione.
Al Quirinale, a Palazzo Chigi e al ministero. Ha tagliato il traguardo delle prime 100mila firme la petizione online «sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole» lanciata da una rete di associazioni.
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