mercoledì 6 maggio 2015
​Fa discutere la sentenza dell'Alta Corte britannica sul caso di una donna che si era rifiutata di cedere al padre biologico gay la bimba che le aveva "commissionato".
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Polemiche nel Regno Unito per la decisione dell'Alta Corte di sottrarre una bimba a una madre surrogata per affidarla al padre biologico, un omosessuale convivente con il suo partner. La causa legale, raccontata dal Daily Mail, era sorta dopo che nei giorni precedenti il parto la madre aveva deciso di tenere la bimba.Secondo la coppia gay, la donna aveva acconsentito con un accordo a voce a svolgere il ruolo di madre surrogata mentre la donna ha sostenuto di aver messo in chiaro che si sarebbe presa cura lei della piccola. La giudice Alison Russell ha però sentenziato che la bimba, che ora ha quindici mesi, debba essere affidata ai due omosessuali, in quanto la madre avrebbe ingannato il padre biologico, tenendogli nascosta intenzione di tenersi la piccola. Inoltre la donna, contrariamente agli accordi pre-parto, non avrebbe comunicato ai due uomini la nascita della figlia, l'ha poi allattata al seno, le ha dato un nome non concordato e l'ha fatta battezzare. Nel Regno Unito è legale ricorrere a madri surrogate, che tuttavia non possono essere pagate, se non con rimborsi per le spese mediche e di primo mantenimento del figlio.
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