mercoledì 16 dicembre 2015
​Si riduce il numero medio dei componenti. Mentre aumentano le coppie senza figli e i nuclei monogenitoriali.
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Le famiglie lombarde sono sempre più piccole. Il numero medio di componenti è calato da 2,7 membri nel 1994 al 2,3 nel 2013, mentre aumentano le coppie senza figli (da 26,6% a 34,5). E aumentano i nuclei monogenitoriali (dall'11% al 12,8%). Sono questi, come riferisce una nota del Consiglio regionale della Lombardia, alcuni dei risultati di una ricerca che è stata realizzata da Eupolis e che è stata illustrata alle commissioni Bilancio e Sanità del Pirellone, allo scopo "di individuare indicazioni per un welfare che deve rispondere con efficacia al cambiamento sociale". Secondo il documento, la "vecchia monogenitorialità" originata dalla vedovanza lascia al giorno d'oggi spazio alla "nuova monogenitorialità" derivante dalla rottura di un'unione coniugale "anche in presenza di figli piccoli e dalle nascite al di fuori del matrimonio". Tra i nuclei, in Lombardia il 12,1 % è rappresentato da donne, il 2,5% da padri: si tratta, spiega la nota, "di persone accomunate da una maggiore esposizione al rischio di caduta in povertà ed esclusione sociale".
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