martedì 17 settembre 2024
Carlo Casini

Carlo Casini - Foto Romano Siciliani

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Il varo il 9 luglio dell’Associazione Amici di Carlo Casini, che tra le sue finalità ha anche quella di raccogliere le proposte di aprire il processo di beatificazione, già arrivate in gran numero, ha impresso una nuova accelerazione al flusso di testimonianze che la Rete degli amici – con il coordinamento di Anna e Alberto Friso – seguita a ricevere. E che noi continuiamo, ormai da mesi, a pubblicare nella sezione Mpv di Avvenire.it/Vita. Ecco i nuovi arrivi.

«Carlo è stato per noi un padre spirituale, una guida certa, un punto di riferimento sicuro e incrollabile durante i nostri ormai numerosi anni di impegno nel Movimento per la vita. Con lui accanto, anche se non sempre fisicamente, riuscivamo sempre a superare gli inevitabili momenti di scoraggiamento. Ma poi sapevamo che c’era Carlo con noi, con la sua forza, la sua tenacia operosa, la sua fede incrollabile e la sua inalterata speranza fondata anche, e soprattutto, sulla dimensione del trascendente. E allora ci dicevamo tra noi “ma Carlo cosa ci dirà se molliamo?” e la conclusione era sempre la stessa, che bisognava resistere. Ci diceva: “Pensate a quello che ha detto Madre Teresa, che anche quel poco che ci sembra di aver fatto non è inutile, è la famosa goccia in più nell’oceano”. Sguardo sereno e sorridente, Carlo ci manca tanto. Siamo di nuovo confortati dalla certezza che dal Paradiso continua a darci una mano e speriamo che allo scadere dei 5 anni dalla sua nascita al Cielo, si apra la causa per la sua beatificazione» (Daniela, Andrea, Francesco)

«Carlo Casini è stato un padre e un maestro, prodigo di insegnamenti, esempio e guida nel nostro impegno. È davanti ai miei occhi la sua figura di strenuo e mai domo combattente della vita che ha fatto della coerenza regola irrinunciabile della sua stessa esistenza. Un uomo che stimavo profondamente e che mi ha sempre accompagnato in questi lunghi anni nelle tante battaglie a favore e a tutela della vita. Carlo che sei al cospetto di Dio prega per noi» (Marcello V.)

«In un contributo pubblicato su “Orizzonte Medico” nel 2018 Carlo Casini aveva espresso la sua condanna contro la denigrazione dell’obiezione di coscienza e di chi la esercita: «Allora perché tanta avversione? La verità è che i medici sono coloro che conoscono lo sviluppo della vita nel seno materno e con la loro obiezione testimoniano che il concepito è un essere umano, uno di noi. Questo è ciò che la “congiura contro la vita” (l’espressione è di san Giovanni Paolo II) non vuole sentire. La “congiura” vuol imporre alla intera società il rifiuto dello sguardo sul bambino non ancora nato e pretende di renderlo un “grumo di cellule”, in modo da poter affermare l’aborto come un delitto che non elimina vittime. Ecco perché l’obiezione è una luce. Essa non tutela soltanto la coscienza individuale, ma mantiene anche nella coscienza collettiva il riconoscimento del valore della vita nascente». Lucido e coerente fino alla fine! Da ginecologo e fratello nella fede gli rinnovo il mio “grazie!”. Occorre ribattere che Carlo Casini, da grande profeta, ha dato vita alla vita, sempre! Ha dato risposte alle tante domande sulla vita in tutte le sue fasi, anche in riferimento a quelle che oggi vengono riproposte con accenti diversi e nuovi. Ha insegnato che la medicina, in ogni suo ambito, e in specie in quello che concerne la vita, esige interventi di difesa, tempestivi ed efficaci, non solo nelle prime fasi di sviluppo, ma anche nelle successive fasi di sofferenza, soprattutto nell’ultimo miglio» (Filippo B.)

«L’impegno per la vita era per Carlo Casini una vocazione ed era pronto a consumare tutte le sue energie. L’esempio vale più delle parole, pur sempre culturalmente valide e incisive. La sua testimonianza vigorosa è stata per noi un esempio, ci ha incoraggiato a impegnarci con passione, generosità e competenza senza attendere onori. E chi è impegnato nei colloqui per la vita sa benissimo a cosa ci riferiamo. Questo impegno deve essere vissuto con umiltà ma anche intraprendenza, con rispetto ma anche con determinazione. Queste qualità in Carlo Casini si intrecciavano in modo meraviglioso. È stato un uomo retto e generoso. Malgrado i numerosi titoli acquisiti sul campo, indossava sempre la veste dell’umiltà. Carlo Casini ci ha anche insegnato il modo per comunicare sui temi della vita: non basta dire la verità, bisogna saperla comunicare attraverso una forma di misericordia. Una misericordia che non nasconde la verità, ma la comunica con determinazione ma anche tanto amore. Vogliamo pensarlo a fare festa in Cielo insieme a San Giovanni Paolo II, Santa Madre Teresa di Calcutta, Chiara Lubich, Jerome Lejeune, mentre noi in terra innalziamo una preghiera e uno sguardo in alto perché l’impegno per la vita possa continuare la sua corsa, con verità e misericordia» (Giovanna A.)

«Carlo Casini è un profeta, perché ad ogni profeta Dio assegna un compito per debellare un sistema sociale lontano dalla Verità e dal volere divino. Un profeta dei giorni nostri che per grazia vede negli avvenimenti il progetto di Dio e non si adegua a visioni manipolate della realtà, ma interviene per correggere e denunciare. Testimoniare la grandezza di Carlo Casini, uno dei giganti della vita, mi fa percepire tutta la mia miseria e umiltà. Sono felice e ringrazio Dio per il dono grande di aver potuto conoscere lui e la sua meravigliosa famiglia. In Carlo Casini si percepisce la santità di chi ha speso la vita per la vita. Abbiamo bisogno di un santo nel Movimento per la Vita da invocare e pregare, perché oggi, come spesso lui stesso amava ricordare con una frase dell’Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II: «È urgente una grande preghiera per la vita che attraversi il mondo intero» (Patrizia A.)

«Mi hanno subito affascinato il suo sorriso dolce e la sua innata bontà. Ho vissuto con lui tantissimi momenti ed ho apprezzato sempre il suo modo elegante, dolce, paterno, di gestione del Movimento per la Vita. Mai fuori dalle righe, sempre disponibile, con il sorriso sulle labbra e pronto a dare tutto sé stesso per tutti. Ho avuto anche la possibilità di andare a Strasburgo ad accompagnare i giovani vincitori del Concorso Internazionale che, ideato da lui e grazie a lui, si svolgeva ogni anno. In quei viaggi vedevo, estasiato, l’Amore che metteva in ogni cosa e che trasmetteva specialmente ai ragazzi che lo adoravano, perché parlava sempre alle corde del loro cuore. Posso senz’altro affermare che Carlo Casini per me è stato veramente come un Padre, un Padre buono, presente e affettuoso, e ringrazio il Signore per avermi fatto il grandissimo dono della sua conoscenza e della sua amicizia» (Saverio A.)

«Di Carlo Casini mi colpiva la sua affabile cordialità, il suo modo garbato di interessarsi a me e a quello che facevo; rispondeva alle mie domande sulla situazione politica e sulle difficoltà che incontrava nella sua missione. Aveva sempre parole di speranza, fiducia e benevolenza, anche quando era provato dalla fatica o amareggiato per le incomprensioni. Ci promettevamo la preghiera reciproca e la costante preghiera per la vita. Sto leggendo le testimonianze su di lui pubblicate e non ho dubbi che sia stato un uomo dalle virtù straordinarie. Un santo. Accanto al mio letto, insieme alle fotografie dei miei cari, c’è anche la sua» (Don Paolo B.)

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