"Mi sento davvero come un nonno, che riceve i
regali dai nipotini": così ha aperto il suo discorso il
presidente della Repubblica Mattarella, mentre scartava i regali
che gli venivano consegnati da alcuni ragazzi con autismo. Questa
mattina, nella Sala Grande, "siete i benvenuti, vorrei dire
graditissimi ospiti, ma voi non siete ospiti: questa è a casa
vostra", ha precisato, rivolgendosi alle decine di famiglie e
associazioni che avevano accolto il suo invito, in occasione
della Giornata mondiale della Consapevolezza sull'autismo. E dopo
aver ascoltato, per quasi un'ora, le testimonianze dei genitori
sull'"autismo di tutti i giorni", è entrato nel merito delle
questioni, affrontando le questioni principali ancora da
risolvere.
L'ignoranza e il pregiudizio. "La Giornata della consapevolezza
è stata istituita perchè l'Onu si è resa conto della grande
ignoranza, del pregiudizio, del rifiuto di confrontarsi con
questa diversità. E della discriminazione che da questa
ignoranza deriva. Questa è quindi l'occasione per rendere tutti
consapevoli della realtà e, al tempo stesso, dei diritti delle
persone con autismo. Serve un'azione ampia e insistita per
diffondere questa nuova consapevolezza: ed è questo il messaggio
che oggi, da questo palazzo, vogliamo lanciare a tutto il Paese".
"Gli interventi di stamattina - ha
detto ancora Mattarella - hanno messo in luce i problemi, ma
anche le ricchezze e le potenzialità, che devono essere
accompagnate e sostenute. Ogni persona con autismo deve essere
aiutata a trovare il proprio percorso e ruolo nella società.
Quest'anno l'Onu pone l'accento sulle competenze cognitive
peculiari, che esistono ma hanno bisogno di condizioni adeguate e
di un'adeguata formazione, soprattutto per chi lavora nella
scuola. Ed è giusto - ha precisato, riferendosi all'intervento
di un'insegnante - chiamarli 'specializzatì e non 'di sostegno'. La nostra Costituzione - ha aggiunto - comporta diritti non
eludibili, come quello al lavoro: la Repubblica deve quindi fare
di tutto per garantire ai cittadini con autismo una vita
dignitosa e un lavoro commisurato. L'Italia ha, in questa
materia, un'ottima normativa, che però va messa in pratica con
rigore".
La proposta di legge. "Il disegno di legge sull'autismo c'è e
chiediamo oggi che diventi presto legge. - ha detto poi,
riferendosi alla proposta da poco approvata al Senato -. Prevede,
tra l'altro, che le regioni individuino centri di riferimento per
percorsi diagnostici e di presa in carico per tutto l'arco della
vita. È uno dei banchi di prova su cui si misura la civiltà del
nostro Paese. Apprezzo molto - ha detto infine - le associazioni
e le famiglie, per quello che fanno con entusiasmo e con fatica.
E voglio far sentire i consenso e il sostegno del Paese intorno a
voi. E il supporto delle istituzioni".
"Un discorso bellissimo", commentavano le famiglie, all'uscita
dalla sala. "Mai c'era stato un evento simile", diceva una mamma.
"È stata la cosa più bella che ho sentito sull'autismo negli
ultimi tempi", si è sbilanciato Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore, padre di un ragazzo autistico, definendo
l'incontro al Quirinale "il più bell'appuntamento a cui ho preso
parte in questi giorni. Un discorso in cui è emersa con
chiarezza la competenza di Mattarella su questo tema: ha parlato
con cognizione di causa, mostrando interesse e conoscenza".