venerdì 5 giugno 2015
La Corte europea dei diritti umani dà via libera alla morte del paraplegico francese. La madre: "È uno scandalo, ci batteremo ancora".
Gli amici: è ingiusto, Vincent vuole vivere
Scienza & Vita: cultura dello scarto
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​"È uno scandalo, sono triste, ma ci batteremo ancora": non si rassegna la madre di Vincent Lambert dopo la sentenza, arrivata come previsto questa mattina, della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che ha autorizzato l'interruzione dei trattamenti per il tetraplegico francese da circa 7 anni in coma. La decisione non è più soggetta ad appello.I genitori di Vincent, con due figli, si sono sempre opposti all'interruzione dei trattamenti, contrariamente alla moglie Rachel che invece si batte, insieme al medico curante e ad altri cinque fratelli, per l'eutanasia del 38enne. Era stata proprio la madre a presentare ricorso per sospendere la decisione del Consiglio di Stato francese, la massima istanza amministrativa in Francia, che nel giugno del 2014 aveva autorizzato i medici a interrompere l'alimentazione e idratazione assistite dell'uomo, rimasto vittima di un incidente stradale nel 2008.Il caso di Vincent aveva diviso la Francia: per il "sì alla vita" si erano espressi i vescovi e 45 mila persone avevano sfilato, lo scorso gennaio, per le strade di Parigi. Molte, e drammatiche, le domande sollevate dalla sentenza. Una su tutte: quale sarà ora il destino delle centinaia di altre persone che vivono in uno stato siile a quello di Lambert?LA MOBILITAZIONE PER LAMBERT IN FRANCIA

 
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