La natività nel presepe di Franco Artese per il Campus Bio-Medico di Roma
Per i suoi primi trent’anni il Campus Bio-Medico di Roma si è visto offrire un regalo natalizio di assoluto valore: un grande presepe artistico realizzato da uno dei mastri riconosciuti dell’arte presepistica. Già autore di presepi di grande impatto in diverse città di tutto il mondo – e anche in piazza San Pietro l’anno scorso –, Franco Artese ha realizzato un’opera che consente a chi la ammira di sentirsi coinvolto dalla scena, quasi un personaggio tra gli altri. L’ambientazione nei Sassi di Matera (Artese è materano), con la grotta ricavata in una chiesa rupestre, accentua l’effetto realistico già conferito dai 40 personaggi realizati in terracotta dal maestro Vincenzo Velardita di Caltagirone. Il presepe accoglie chiunque entri nel grande Policlinico Univesitario alle porte di Roma, collocato com’è nell’atrio reso celebre dalla popolarissima serie tv “Doc”, che è stata girata proprio nei locali del Campus Bio-Medico.
«Un presepe – spiega Artese – deve essere realizzato con lo sguardo di un bambino, ossia con amore, passione e attenzione ai dettagli. In questo periodo del Natale, la bellezza del presepe accompagna le persone a vivere meglio la propria vita».
L'inaugurazione del presepe - Francesco Ferruzzi
L’allestimento di un presepe tanto significativo inaugurato e benedetto dal cardinale Angelo Comastri e realizzato dalla mano di un maestro esprime lo stile dell’istituzione sanitaria, formativa e scientifica che sta celebrando il suo trentennale, nata per dare risposta all’esigenza di salute integrale della persona, non solo fisica e biologica ma anche umana e spirituale. «L’arte – spiega il presidente della Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico, Carlo Tosti – ha da sempre un ruolo terapeutico fondamentale. Il presepe non è solo un’opera di grande valore estetico ma un messaggio di vicinanza e conforto per quanti vivono momenti di fragilità. Incarna la nostra visione: quella di un ospedale che mira a curare non solo il corpo, ma anche lo spirito».
Convinzione condivisa dall’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico, Paolo Sormani: «Questo presepe rappresenta molto più di una tradizione natalizia. È un gesto di umanità che porta arte, bellezza e speranza all’interno del nostro Policlinico. Un’opera che vuole ricordare come la cura non sia solo un fatto clinico ma anche un’esperienza che riguarda l’anima e i sentimenti delle persone». L’arte, aggiunge Sormani, «ci ricorda l'importanza di avere un approccio umanistico, che ci aiuti a passare da un modello to cure, focalizzato esclusivamente sulla cura della malattia, a un modello to care, che pone al centro il benessere complessivo del paziente, promuovendo una cura più integrata e personalizzata».