sabato 14 febbraio 2015
Il Centro nazionale trapianti mette in guardia i centri pubblici e privati di fecondazione eterologa sull'acquisto di gameti dall'estero per l'eterologa, in assenza di donatori italiani
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Altolà del Centro nazionale trapianti all’importazione di gameti. Rivolgendosi alle Regioni il Cnt – riferimento unico nazionale per la gestione, lo stoccaggio e l’invio in Italia e nel mondo a titolo gratuito di cellule e tessuti per pazienti compatibili che ne abbiamo bisogno – evidenzia la «non completa aderenza a quanto dettato» dalle norme in materia di tessuti e cellule umane dell’import di ovociti e spermatozoi da biobanche straniere. «Poiché il programma di verifica» della conformità di taluni centri italiani «non è ancora iniziato», allora «le importazioni» di gameti «sono state effettuate in non completa aderenza alla legge». L’intervento del Centro nazionale trapianti, riferito da un’agenzia di stampa su indiscrezioni di fonti regionali, sembra mirato a mettere in guardia gli operatori della fecondazione artificiale nel nostro Paese – pubblici e privati – dall’ovviare all’assenza pressoché completa di "donatori" di gameti per la fecondazione eterologa ricorrendo al mercato europeo, come ha già annunciato di voler fare l’Ospedale Careggi di Firenze. Il primo centro pubblico ad aver realizzato una fecondazione eterologa nel nostro Paese – il 14 ottobre 2014, sei mesi dopo la sentenza con la quale la Corte Costituzionale aveva fatto cadere il divieto di eterologa contenuto nella legge 40 – ha infatti recentemente annunciato di aver concluso accordi con quattro importanti multinazionali europee che commercializzano gameti (due spagnole per gli ovociti e due danesi per lo sperma) per l’acquisto di gameti, stanziando 650mila euro.

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