"Il provvedimento, peraltro - aggiunge Casini - non ha concesso lasospensiva riguardo ad un'altra parte del provvedimento Zingaretti,quella in cui si fa obbligo agli obiettori impiegati nei consultori diprescrivere la pillola del giorno o dei 5 giorni dopo. I giudici nonhanno affermato con certezza il carattere non abortivo di questiprodotti, ma si sono unicamente rifatti ai documenti delle agenziepreposte al controllo dei farmaci europee e nazionali". Secondo il presidente di Mpv questo "vuol dire che la documentazione prodotta dal Movimento ha instillato il dubbio nel Consiglio di Stato. Ciò significa che, se saranno dimostrati gli effetti abortivi di queste sostanze, come del resto già risulta da uno studio attento degli stessi documenti ufficiali, l'obiezione di coscienza potrà essere completamente ripristinata. Una prima reazione - conclude Casini - è attesa dal Tar del Lazio, a cui ora il processo ritorna per un ulteriore approfondimento".
Iil Consiglio di Stato ha sospeso l'efficacia del provvedimento con il quale il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti obbligava gli obiettori di coscienza impiegati nei consultori pubblici a rilasciare il certificato per l'aborto.
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