giovedì 26 marzo 2015
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​Strade, piazze, case e palazzi, edifici pubblici e religiosi, ponti e parchi. Anche se le loro forme nel tempo sono cambiate, e anche profondamente, gli ingredienti di una città antica e di una città contemporanea sono gli stessi e, tutto sommato, con le stesse funzioni. C’è però una vera grande differenza tra una città del passato e una moderna, qualcosa che prima c’era sempre e oggi non si costruisce più, e anzi spesso è stata distrutta proprio perché ritenuta inutile, un vero e proprio impiccio: le mura. Oggi noi siamo abituati a pensare le città come spazi aperti, da cui possiamo entrare e uscire a piacimento. Esistono un centro e tante periferie, che si allargano come un’onda nella campagna, ma il passaggio da l’una all’altra zona è determinato dalla trasformazione di quello che è definito il “tessuto urbano”, ossia l’aspetto e la forma dei quartieri. Ma non attraversiamo più, la maggior parte delle volte, grandi porte, né troviamo la strada sbarrata da pareti altissime. Eppure fino a poco più di un centinaio di anni fa tutte le città avevano un involucro, un confine. C’era un dentro e un fuori. E fino 150 anni fa spesso e volentieri fuori dalle mura era subito campagna. Nella storia della civiltà non è mai esistita città senza mura. In un’epoca in cui la vita quotidiana era contrassegnata dalla violenza e dal pericolo, erano una necessità. Queste grandi pareti di pietra o di mattoni tenevano al di fuori soldati e briganti. Quando infuriavano le pestilenze si serravano le porte, perché nessuna persona malata potesse entrare e portare il contagio. Di notte le porte venivano chiuse e venivano aperte di giorno. Guardie le custodivano e funzionari vi riscuotevano le tasse sulle merci. Quando una città cresceva in potenza costruiva una recinzione più larga: pensate che Roma antica era talmente grande che le sue mura, in gran parte tutt’ora esistenti (è infatti la sola capitale europea ad averle mantenute), sono state “riempite” completamente dalla città moderna solo nell’ultimo secolo e mezzo. La forma delle mura è cambiata nel tempo e si è trasformata con l’evoluzione delle tecnologie militari. Quando l’assedio era condotto solo con catapulte e scale le mura dovevano essere molto alte, ma non avevano bisogno di grandi spessori. Con l’avvento delle armi da fuoco invece tutto cambiò. Occorrevano mura molto spesse, capaci di resistere agli urti delle palle sparate dai cannoni. Se volete farvene un’idea andate a Lucca. Questa meravigliosa città toscana le ha conservate perfettamente. Imponenti e maestose, disegnano una specie di cornice stellata attorno al centro. Oggi hanno perso ogni significato militare e sono diventate un magnifico percorso da fare a piedi o, meglio ancora, in bicicletta.
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