Può sembrare strano in un primo momento, ma la voce è uno
“strumento musicale”: il primo e il più importante. Siamo abituati a pensare
agli strumenti musicali come a oggetti, a qualcosa che si imbraccia, si tocca,
pizzica, percuote... Ma uno strumento in primo luogo è un mezzo per produrre
musica. Quando cantiamo noi usiamo la gola, le corde vocali, i polmoni in modo
diverso da come parliamo.
Cantare per noi è istintivo. Ma come c’è differenza tra
strimpellare una chitarra e saperla “suonare”, allo stesso modo tutti noi
cantiamo ma non è detto che sappiamo davvero “suonare la voce”. Esistono,
infatti, numerose tecniche di canto che consentono di produrre un bel suono, di
toccare note altissime senza sembrare galline strozzate, di avere un suono “forte”
senza urlare e un suono “piano” che si senta più lontano del nostro naso... Pensate
ai cantanti lirici, che riempiono con la loro voce tutto un teatro senza usare
microfoni e sovrastando tutta un’orchestra, manco avessero un megafono al posto
della gola. E avete mai notato che se voi cantate per più di mezz’ora a fila vi
ritrovate senza voce e invece le rockstar cantano e corrono per più di due ore
senza perdere un colpo?
L’uomo ha iniziato a fare musica con la voce e da allora in
poi non ha mai smesso. Tutti gli altri strumenti sono nati come una specie di
vestito per il canto. C’è voluto molto tempo perché si svincolassero dal ruolo
di accompagnamento e diventassero protagonisti di brani musicali tutti per sé. Ma
tuttora si usa la parola “canto”, anche se un pezzo è scritto per tutta
un’orchestra, come sinonimo di melodia principale, quella che deve emergere e
colpire il nostro orecchio e il nostro cuore. E comunque nessuno strumento, per
quanto complesso, spettacolare e potente, potrà mai raggiungere la semplicità
profonda della voce: la sua capacità di dare direttamente corpo alle nostre
emozioni fondendo assieme, in una cosa sola, la parola e il suono.