Il Papa durante la visita alla camera ardente di Giorgio Napolitano - ANSA
Con un gesto praticamente senza precedenti, ieri, domenica 24 settembre, poco dopo le 13:15, Papa Francesco si è recato alla camera ardente allestita per il Presidente Giorgio Napolitano. Lo ha fatto sapere la Sala Stampa della Santa Sede diffondendo anche alcune foto dell'omaggio reso dal Pontefice alla salma del presidente emerito della Repubblica, con il quale aveva intrattenuto negli anni un rapporto di amicizia , anche al di là delle tradizionali buone relazioni istituzionali tra Vaticano e Italia. Il Papa ha voluto così "esprimere - sottolinea una breve nota diffusa ai giornalisti - con la presenza e la preghiera, il suo personale affetto a lui e alla famiglia, e per onorare il grande servizio reso all’Italia". In una delle foto, infatti, si vede il Papa a colloquio con la vedova di Napolitano, Clio Maria Bittoni.
Il Papa fa le condoglianze alla vedova di Giorgio Napolitano, Clio Maria Bittoni - ANSA/Vatican Media
Nessun gesto religioso, nessuna benedizione per rispettare la scelta della famiglia dell'ex presidente che ha voluto una commemorazione laica (ma ai funerali parlerà un altro suo amico ecclesiastico, il cardinale Gianfranco Ravasi). Il Papa per prima cosa ha fatto le condoglianze alla signora Clio, anche lei sulla sedia a rotelle, e ai figli di Napolitano. Poi, davanti al feretro, in segno di rispetto si è portato la mano al cuore; infine un lungo silenzio nel quale non è difficile immaginare che abbia pregato. "Un ricordo e un gesto di gratitudine a un grande uomo, servitore della patria", ha lasciato scritto nel libro delle dediche.
Francesco, che qualche anno addietro aveva molto apprezzato il gesto del presidente di accettare un secondo incarico per superare le difficoltà insorte tra i partiti che non riuscivano a trovare un altro nome e aveva inserito Napolitano nel suo personale elenco dei "grandi dell'Italia", già venerdì sera, appresa la notizia della morte, aveva inviato un telegramma di cordoglio alla signora Clio da Marsiglia, dove si trovava per partecipare ai colloqui mediterranei.
Nel messaggio il Pontefice sottolinea che "la scomparsa di suo marito, senatore Giorgio Napolitano, ha suscitato in me sentimenti di commozione e al tempo stesso di riconoscenza per questo uomo di Stato che, nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali, ha manifestato grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana, nonché vivo interesse per le sorti delle Nazioni. Desidero esprimere a lei, ai figli e ai familiari la mia vicinanza, assicurando il ricordo nella preghiera. Nel porgere le mie condoglianze, invoco su di lei e sulle persone care la consolazione del cuore".
"Conservo grata memoria degli incontri personali avuti con lui - continua il telegramma -, durante i quali ne ho apprezzato l’umanità e la lungimiranza nell’assumere con rettitudine scelte importanti, specialmente in momenti delicati per la vita del Paese, con il costante intento di promuovere l’unità e la concordia in spirito di solidarietà, animato dalla ricerca del bene comune".
Il gesto del Papa ha suscitato commozione e approvazione nel mondo della politica. "E' la prima volta che un Pontefice entra nella sede del Senato di Palazzo Madama", "è stato per noi un grande onore", ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aggiungendo. "E' stato affettuosissimo".
Il primo incontro tra papa Bergoglio e Napolitano ci fu il 19 marzo 2013, a margine della messa inaugurale del pontificato. L'8 giugno dello stesso anno la visita del Capo dello Stato in Vaticano, ricambiata da Francesco qualche mese dopo, il 14 novembre, quando fu lui a recarsi al Quirinale. Un anno dopo, il 21 novembre 2014, Napolitano si recò a Casa Santa Marta per un incontro, questa volta privato, con Papa Francesco, che durò più di un'ora. E poi tanti messaggi, auguri, telefonate, in un clima di stima e cordialità.