lunedì 7 marzo 2022
Un nuovo appello del Pontefice per l’Ucraina, perché sia garantito l’accesso alle zone di guerra e si assicurino i corridoi umanitari
Il Papa: «Cessi questa guerra crudele». Parolin: diplomazia vaticana pronta

Ansa

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Il Papa dopo l'Angelus torna sulla tragedia della guerra in Ucraina e rinnova il suo appello per la Pace. Il pensiero del Papa va subito alle ferite che straziano il popolo ucraino: "In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. In quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria".

Bisogna quindi che si assicuri subito protezione alla popolazione civile, questo riafferma con forza Francesco: "Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari, e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate, per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura".

Il Papa rivolge la sua gratitudine ai tanti operatori impegnati nell’accoglienza e chiede il rilancio dei negoziati: "Ringrazio tutti coloro che stanno accogliendo i profughi. Soprattutto imploro che cessino gli attacchi armati e prevalga il negoziato e prevalga il buon senso, pure. E si torni a rispettare il diritto internazionale!"

Un pensiero particolare va anche ai giornalisti che, con il loro lavoro, avvicinano tutto il mondo alla straziante realtà della guerra: "E vorrei ringraziare anche le giornaliste e i giornalisti che per garantire l’informazione mettono a rischio la propria vita: grazie, fratelli e sorelle, per questo vostro servizio! Un servizio che ci permette di essere vicini al dramma di quella popolazione e ci permette di valutare la crudeltà di una guerra. Grazie, fratelli e sorelle. Preghiamo insieme per l’Ucraina: qui davanti abbiamo le sue bandiere. Preghiamo insieme, come fratelli, la Madonna Regina dell’Ucraina".

Francesco conclude ricordando lo sforzo diplomatico della Santa Sede e la sua ferma volontà di mettersi al servizio della pace: "La Santa Sede è disposta a fare di tutto, a mettersi al servizio per questa pace. In questi giorni, sono andati in Ucraina due cardinali, per servire il popolo, per aiutare. Il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare gli aiuti ai bisognosi, e il cardinale Czerny, prefetto ad interim del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Questa presenza dei due cardinali lì è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: “La guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà!”.

IL TESTO INTEGRALE DELL'ANGELUS

Le parole del Papa sono riecheggiate in quelle del cardinale Pietro Parolin in una dichiarazione a Tv2000, in cui ha di nuovo dichiarato – come già aveva fatto in un’altra recente intervista – l’offerta vaticana di una mediazione: «Noi siamo disponibili. Se è ritenuto che la nostra presenza e la nostra azione possa aiutare, noi siamo lì».

Su che cosa significhi questa disponibilità il porporato è stato esplicito: «Abbiamo offerto, come ha detto il Papa, la disponibilità della Santa Sede di aiutare in tutti i modi per poter fermare le armi e la violenza e negoziare una soluzione. E ci sono vari tentativi che si stanno svolgendo in giro per il mondo».


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