
L'Angelus recitato dal Papa al Gemelli durante il ricovero del 2021 - CGENNARI - Archivio Avvenire
Il Papa che migliora di giorno in giorno «ha intenzione di affacciarsi dal Policlinico Agostino Gemelli di Roma per un saluto e una benedizione al termine dell'Angelus di domani che verrà distribuito in forma scritta come nelle scorse settimane». Lo rende noto la Sala Stampa Vaticana. «Vatican Media sarà presente per le riprese e la distribuzione delle immagini». La notizia è stata diffusa poco fa, dopo che ieri sera le fonti ufficiali del Vaticano avevano confermato solo la diffusione del testo per la sesta domenica consecutiva, cioè da quando il Pontefice è ricoverato al Gemelli (questo è il 37° giorno).
Ieri sera le sue condizioni di salute venivano definite «stabili con alcuni piccoli miglioramenti per la mobilità e la respirazione». Gli ultimi due giorni, veniva riportato, «sono trascorsi tra terapia farmacologica, fisioterapia motoria e respiratoria, preghiera e un po’ di lavoro». Francesco non fa più uso durante la notte della ventilazione meccanica non invasiva, ma solo della ossigenoterapia ad alti flussi, mentre di giorno ormai fa sempre più ricorso al solo ossigeno a flussi ordinari, riducendo quindi progressivamente gli alti flussi.
Le dimissioni dal Gemelli, però, non erano considerate immediate. «Aspettiamo le decisioni dei medici», notava la Sala Stampa. Quanto a un nuovo bollettino medico (l’ultimo risale a mercoledì), si attende da lunedì compreso in poi. Anche qui dipenderà dai medici.
Sempre ieri le buone notizie venivano confermate anche dal cardinale Victor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, che a margine di una conferenza stampa ha detto: «Ho avuto modo di essere in contatto con lui e sono contento, perché sapevo che il suo organismo poteva reagire in un modo o in un altro e alla fine ho avuto ragione, perché si trova bene fisicamente». Ora, aveva aggiunto il porporato, «ci vorrà una riabilitazione perché dopo tanto tempo, con l'ossigeno ad alti flussi, si secca tutto e poi devi imparare di nuovo quasi a parlare», ma tutto il resto è come prima.
E naturalmente, in seguito alle notizie che arrivano dal Gemelli, si comincia a guardare avanti. Tra meno di un mese è Pasqua. Ma il cardinale Pietro Parolin, rispondendo ieri alle domande dei giornalisti, a margine di un evento, ha detto: «Non facciamo pronostici, aspettiamo e vediamo quello che dicono i medici». La Sala Stampa confermava: «Niente è stato deciso».
Francesco continua a essere sostenuto dalla preghiera. Il rosario diieri in piazza San Pietro per la sua salute è stato preparato dal Pontificio Collegio Urbano di “Propaganda Fide” e guidato dal rettore don Armando Nugnes. Anche il predicatore della Casa Pontificia, padre Roberto Pasolini, all’inizio della prima predica di Quaresima in Aula Paolo VI - quest'anno aperta al pubblico – aveva rivolto un pensiero al Pontefice «che non può essere ancora qui con noi. Speriamo possa esserlo presto e continuiamo ad assicurargli le nostre preghiere». In effetti, fanno notare fonti vaticane, l'uso prolungato dell'ossigenoterapia nelle sue diverse forme cambia anche l'articolazione delle parole. E questo spiega anche il recente audio del Papa.
Un altro incontro di preghiera per il Papa si era tenuto nel primo pomeriggio nella chiesa di San Lorenzo in Piscibus, sede del Centro internazionale giovanile San Lorenzo. L'iniziativa è stata promossa dalla Comunità di Taizé, dal Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dall'Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo della diocesi di Roma, in collaborazione con gli Uffici ecumenici metodista e delle Chiese riformate di Roma e con il Centro anglicano di Roma. Inoltre, nella Cappella ungherese nelle Grotte Vaticane della Basilica di San Pietro, durante la messa presieduta dal cardinale Peter Turkson, cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali, gli ambasciatori africani accreditati presso la Santa Sede hanno espresso gratitudine a Francesco per i dodici anni di pontificato e pregato per la sua pronta guarigione.
Anche ieri, dunque, il Papa ha alternato le cure a un po' di lavoro. Il bollettino quotidiano della Sala Stampa, infatti, informa che il Pontefice dal Gemelli ha nominato alcuni membri del Consiglio Scientifico dell'Agenzia della Santa Sede per la valutazione e la promozione della qualità delle Università e Facoltà Ecclesiastiche. Si tratta nel dettaglio di padre Juan Chapa Prado, professore di Nuovo Testamento nel Dipartimento di Sacra Scrittura presso la Facoltà di Teologia dell'Università di Navarra; di padre Léonard Santedi Kinkupu, rettore dell'Università Cattolica del Congo; di padre Bénédicte Lemmelijn, decano della Facoltà di Teologia e Studi religiosi presso l'Università Cattolica di Lovanio; e infine di Emilio Marin, vicerettore responsabile per la cooperazione internazionale dell'Università Cattolica Croata di Zagabria.