domenica 13 aprile 2025
Nell'omelia della messa letta dal cardinale Sandri, Francesco esorta a vedere Gesù «nei volti straziati dalla guerra e dalla miseria. Mai vano portare la croce, anche quella di chi ci soffre accanto»
La celebrazione della Domenica delle Palme in piazza San Pietro

La celebrazione della Domenica delle Palme in piazza San Pietro - ANSA

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Nella storia della salvezza, «nessuno è straniero, nessuno è estraneo». E come Simone di Cirene, che si accollò la croce di Gesù, tutti siamo chiamati a prepararci «alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri». Lo ha scritto il Papa nell'omelia preparata per la Domenica delle Palme e letta, durante la celebrazione in piazza San Pietro gremita da oltre 20mila fedeli con rami di palme e ulivi, dal cardinale Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio e suo delegato per questa solenne occasione che apre di fatto la Settimana Santa.

«Seguiamo allora il passo di Simone - scrive il Pontefice -, perché ci insegna che Gesù viene incontro a tutti, in qualsiasi situazione. Quando vediamo la moltitudine di uomini e donne che odio e violenza gettano sulla via del Calvario, ricordiamoci che Dio trasforma questa via in luogo di redenzione, perché l’ha percorsa dando la sua vita per noi». Francesco nota: «Quanti cirenei portano la croce di Cristo! Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro volti, straziati dalla guerra e dalla miseria? Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non è mai vano, anzi, è la maniera più concreta di condividere il suo amore salvifico». In tal modo, prosegue il testo, «la passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato. Fratelli, sorelle, per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore. Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma è proprio un caso? – ci ha fatto incontrare». Infine il Papa invita a riflettere. Ricordando che il Cireneo portò la croce di Gesù «non per scelta, ma per costrizione», ha chiesto se anche noi nel portare le nostre croci «sentiamo rabbia o pietà, tristezza o fastidio».

La Benedizione delle palme e degli ulivi in piazza San Pietro da parte del cardinale Leonardo Sandri

La Benedizione delle palme e degli ulivi in piazza San Pietro da parte del cardinale Leonardo Sandri - Reuters

La messa è iniziata con la processione dei concelebranti cardinali e vescovi (36 e 30 rispettivamente, oltre a 300 sacerdoti rimasti ai loro posti) che dal sagrato ha raggiunto l'obelisco al centro della piazza. Là il cardinale Sandri ha benedetto i 200.000 ramoscelli di ulivo e le 150 palme forniti dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio della Regione Lazio ed è stato proclamato il brano del Vangelo che ricorda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme. I cardinali e i vescovi, sempre in processione, sono poi ritornati sul sagrato della Basilica dove c'è l'altare della celebrazione, che è proseguita con la liturgia della Parola e la Lettura del Passione di Gesù, e quindi con la liturgia eucaristica.

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