Illustrissimi Signori e Signore del G20,
con grande gioia vi accogliamo a Roma dove siete convenuti per la vostra riunione del vertice dei Grandi che ha all’ordine del giorno, per dirla con una sola parola, la salvezza del mondo. Non vogliamo darvi suggerimenti riguardo alla vostra agenda. Vogliamo solo ricordarvi le due ispirazioni fondamentali che potete ricavare dal fatto di riunirvi questa volta a Roma.
La prima è quella che deriva dalla stessa origine leggendaria di Roma, di cui si dice che i suoi due fondatori, Romolo e Remo, fossero stati allattati e allevati da una lupa. Questo ci ricorda che l’uomo e la donna, una volta messi al mondo, sono presi in carico dalla Natura che li nutre e li cura e ne assicura la vita nella sua identità umana senza eguali ma anche in relazione con tutti gli animali. Tocca ora a voi, che siete capi di Stato e di governo, di restituire alla Natura questo dono e pagare questo debito, adottando decisioni e politiche globali capaci di rispondere al gemito della Terra con ben altra radicalità e urgenza rispetto a quelle adottate fin qui. Anche qui, per dirla con una sola parola, non solo occorre uscire dai combustibili fossili, ma ricostruire l’integrità devastata del mondo vivente e dare lunga vita alla Terra.
La seconda ispirazione è senza dubbio quella che viene dall’aver Sede a Roma il Papa, primo vescovo della Chiesa romana e vorremmo aggiungere, assumendo come è proprio della politica, la contemporaneità di questo Papa che si chiama Francesco. L’ispirazione che oggi ne può venire è universale e includente sia per il riconoscimento operato dal Concilio Vaticano II dei doni di Dio profusi come semi in tutte le religioni e le culture, sia per l’affermazione di fraternità tra tutti gli uomini che papa Francesco ha condiviso con ogni religione. Questa ispirazione può pertanto essere oggi tale da incoraggiare tutti i responsabili della vita sulla Terra a perseguire l’unità umana e ad adottare un’ecologia integrale.
Vogliamo informarvi, inoltre, che a Roma è stata da poco istituita una Scuola che promuove il pensiero e cerca le vie per dar luogo alla stesura e all’adozione per tutto il mondo di una Costituzione della Terra. Sarebbe bello che fra voi sorgessero persone, iniziative e politiche che facessero proprio questo progetto, lo includessero nelle tematiche presenti nella comunità delle Nazioni e lo portassero a buon fine, in modo che la Terra intera possa aver la sua Costituzione: una Legge fondamentale che garantisca diritti e doveri a tutti gli uomini e le donne del pianeta e che con il supporto di efficaci garanzie giuridiche e istituzionali assicuri che la Terra sia salva, la vita sia prospera e la storia continui.
Contro ogni giusto allarme riguardo al rischio di poteri invasivi, vogliamo sottolineare che una Costituzione del mondo non è un governo del mondo, ma è una regola che nella pluralità e autonomia dei regimi politici e degli ordinamenti istituisca la sovranità del diritto su tutti i poteri pubblici e privati del mondo; le Costituzioni hanno offerto molte volte e per molto tempo le più alte esperienze di giustizia e di pace nei nostri singoli Stati, sicché si può pensare che il modello costituzionale esteso sul piano globale possa mantenere analoghe promesse per tutti i Paesi. Anche la sfida della pandemia conduce nella stessa direzione, suggerendo di instaurare una politica dei beni comuni dell’umanità che non si possano né comprare né vendere, che siano fuori commercio e messi a disposizione di tutti da un’economia di liberazione, a cominciare dalla decisione della non brevettabilità dei vaccini contro il Covid e dei farmaci salvavita.
Che tale proposta non sia mai stata formulata fin qui non depone contro la sua attuabilità, ma deriva piuttosto dal fatto che finora la Terra è apparsa frammentata e divisa e il corso storico si è andato svolgendo attraverso contrapposizioni etniche, religiose, culturali e politiche via via apparse come insormontabili, sicché una Costituzione di tutta la Terra sembrava impensabile; ma oggi la Terra può essere osservata dall’alto come un tutto globale e anzi un poliedro, come dice il Papa, e come si sa al mutamento del punto di vista corrisponde il mutamento delle cose; oggi in realtà le divisioni identitarie, pur feconde e inviolabili nel loro ordine, non sono più tali da precludere unità più costruttive e più vaste. Con i più cordiali saluti e gli auguri di buon lavoro
Costituente Terra
Questo testo è una sintesi dell’integrale pubblicato su www.costituenteterra.it