Sono forse l'unico italiano che paga le tasse? No, resista...
mercoledì 5 agosto 2020

Caro direttore,
mi viene spesso il dubbio di stare sbagliando qualcosa. Quando hanno inserito in bolletta il canone Rai, in ufficio ero l’unico contento di evitare il bollettino; gli altri si lamentavano quasi tutti di quell’arrogante costrizione. Preferisco usare il bancomat per praticità ma la pasticceria sotto casa ha il Pos rotto da quando abitiamo qui; alla scuola guida, per il rinnovo della patente non si può pagare l’intera cifra con la carta, preferiscono una parte in contanti... In banca consigliano di non pagare con bonifico tutte le spese funerarie, tanto se ne detraggono solo 1.550 euro, il resto si può pagare a parte. Talvolta mi trovo in situazioni imbarazzanti: l’idraulico o il marmista che mi vede per la prima volta, sottintende che c’è un modo di “fare il prezzo” che gli piacerebbe di più: deve pagare gli straordinari ai suoi ragazzi e, con le tasse che applicano oggi, non si trovano niente in busta, meglio fuori busta. Resto confuso soprattutto di fronte alla sfacciataggine di figure altamente professionali come la ginecologa di mia moglie che, prima di dirci che la mezz’ora di visita vale 130 euro, mi chiede se voglio o meno la fattura. Era la prima visita, non sapeva che mi piace collezionare fatture. Direttore, sono dipendente, l’Irpef se ne va ancora prima di vedere il mio conto. Sono dipendente, direttore, non riesco a non pagare le tasse... Meglio smettere?
Francesco Z.

Il problema sono quelli che non cominciano mai, caro amico, non noi. Lei non è solo, e uno Stato serio deve fare sempre più e sempre meglio ciò che è semplicemente necessario perché lei solo non si senta. Resista.

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