Caro direttore,
gli analisti delle dinamiche elettorali Usa – si veda ad esempio Bernardo Barranco su 'Libertà Uguale' – dicono che l’elettorato statunitense si continua a misurare in base ai segmenti tradizionali: l’etnia, la ricchezza, la posizione sociale e geografica, i titoli di studio. Niente di nuovo.
Ma una 'potente componente' è ormai entrata con forza in scena: la religione. Barranco ricorda che quattro anni fa il trionfo del presidente Trump fu largamente dovuto al voto dei protestanti bianchi. Il voto è dunque meno politico e più confessionale. Eppure, per quanto più lento negli Usa e più veloce in Europa, il cosiddetto processo di secolarizzazione avanza comunque. Dunque gli americani non stanno riscoprendo la fede, ma la religione: le chiese e le comunità religiose sono, sì, luoghi di culto, ma sono soprattutto luoghi di formazione, di scambio, di protezione sociale e culturale. Fanno identità. Negli ambienti ecclesiali e politici più conservatori, la nuova identità si fonda su un 'nazionalismo cristiano' a supremazia bianca.
Questa è dunque la vera differenza tra Joe Biden e Donald Trump: Biden parla a partire dalla sua fede, Trump dalla sua religione. Biden parla della sua esperienza di fede, Trump di politica religiosa. Le due mentalità tendono a divergere. L’approccio mono-culturale di Trump cozza in modo netto con quello pluri-culturale di Biden e rispecchia bene la società Usa e la sua polarizzazione ideologica tra i conservatori di un tempo morto e i progressisti del vuoto pneumatico (versione negativa) ossia tra il recupero delle origini e il realismo del nuovo che avanza (versione positiva). I due gruppi tendono a divergere. Gira in questi giorni un dato pubblicato dal politologo Robert Putnam secondo cui se nel 1950 il 72% degli americani non si preoccupava che il proprio figlio o figlia si sposasse con qualcuno di fede politica differente dalla propria, nel 2016 la quota di chi non accetta 'matrimoni ideologicamente misti' arriva al 55%.
Secondo Sergio Fabbrini la polarizzazione ideologica deriva dalla polarizzazione economica e sociale: si restringe la classe media e quindi chi teme di scivolare in basso si rifugia nelle certezze del passato, mentre chi pensa di fare passi avanti vede opportunità nelle novità. Dunque è anche attraverso questo approccio antropologico, questo modo di porsi davanti al futuro, che stanno rinascendo le categorie di destra e sinistra, quelle che sembravano ormai superate dalla storia: le sta recuperando la morale. La destra e la sinistra stanno rinascendo non tanto attraverso le ideologie o le grandi narrazioni politiche (lo Stato, la Costituzione, l’equilibrio dei poteri, la partecipazione ecc.), quanto per mezzo di un approccio etico. I partiti si pongono come suggeritori di categorie etiche, capaci di definire cosa sia giusto e cosa sbagliato, dove sia l’errore, il peccato, la vergogna. I leader, con le loro scelte e le loro parole, sono veicoli di uno stile di vita.
È da lì che si arriva velocemente alle scelte familiari: ecco perché – in questa lettura – diventa facile comprendere la questione dei matrimoni misti. E che cosa dovremmo consigliare ai nostri figli, dunque? Mah, magari diremo che per precauzione e in ossequio allo spirito del tempo sarà bene riflettere a fondo...
Presidente nazionale delle Acli