Gentile direttore
in questi giorni, sento circolare l’ipotesi di prolungare per gli over 70 il “confino domiciliare” a tempi indefiniti. Tale decisione, assunta solo in base al semplice dato anagrafico, mi sembra assurda e le ragioni addotte sarebbero che siamo una popolazione a maggior rischio. Mi domando: sono stati gli anziani a frequentare, in Italia e altrove, gli stadi, le discoteche, le movida dalle quali si è poi diffusa l’infezione? E comunque non sarebbero soggetti a rischio, indipendentemente dall’età, anche tutti i molti soggetti con patologie varie (oncologici, immunodepressi, cardiopatici, ecc.)? Se le misure del contenimento calibrato vanno bene per loro perché non dovrebbero andar bene anche per gli anziani, magari in ottima forma, che adotteranno tutte le dovute precauzioni. Grazie per l’attenzione e, da abbonato, complimenti per il nostro “Avvenire”.
Renato Invernizzi Milano
Penso anch’io, gentile e caro signor Invernizzi, che un “semplice dato anagrafico”, l’età delle persone, dica ben poco dello stato di salute di una persona. Un settantenne può essere davvero in buona e persino ottima forma. Quello stesso dato anagrafico potrebbe dire di più dell’assennatezza di qualcuno. Una persona avanti negli anni, cioè, potrebbe aver più giudizio di una persona più giovane. Se non altro per accumulata esperienza. Ma anche questo non può essere dato per scontato. Credo insomma che regole, permessi e restrizioni – proprio come le cure – debbano sempre essere uguali per tutti.