A nche gli spettatori interessati, ovvero gli altri cittadini del mondo, proveranno a spingere affinché i votanti effettivi non diano la vittoria al candidato che sembra destinato a esacerbare piuttosto che a risolvere due tra i maggiori problemi globali: i fenomeni migratori e i rapporti con i Paesi a maggioranza islamica e con le minoranze musulmane in Occidente. Trump non sembra intenzionato nemmeno a spendersi significativamente sui temi ambientali e la sua politica estera pare lontana dal multilateralismo virtuoso e di sostegno agli organismi sovrannazionali di cui vi sarebbe bisogno su tanti scacchieri caldi di crisi. Che, però, quella dei populismi non sia una deriva ineluttabile lo dimostrano per esempio i sondaggi che danno prossimo sindaco di Londra, nel voto di oggi, il laburista musulmano di origini pachistane Sadiq Khan opposto, per ironia della sorte, a un altro miliardario, il conservatore Zac Goldsmith. Di qui all’8 novembre molti nuovi fattori potranno complicare il quadro o sovvertire le tendenze in atto, in ogni caso Trump non costituirebbe l’ideale 'presidente del mondo'.
Andrea Lavazza © RIPRODUZIONE RISERVATA