Oggi, per i noti eventi, circolano di nuovo sui giornali gli illuministi, tardi e parziali eredi di Pico della Mirandola, Erasmo di Rotterdam e Tommaso Moro. L’argomento è concentrato sulla libertà di stampa. Voltaire, secondo Evelin Hall, ha detto a un suo interlocutore: «Non sono d’accordo con quello che dici, ma mi batterò fino alla mia morte» (ovviamente a letto e in tarda vecchiaia) «perché tu abbia il diritto di farlo». Grazie altrettanto, gli rispondo io. La tua tolleranza è veramente divina. Fai come Dio fa con te. Ma io ti dico, da povero gesuita, che se la tua opinione è quella di disprezzare o uccidere qualcuno, mi batterò per farti cambiar parere, a costo anche che tu mi disprezzi o uccida. Sappi comunque che uccide più la lingua che la spada. Libertà che non si coniuga con responsabilità è uccello senza un’ala: invece di spiccare il volo, s’avvita a terra su se stesso. E buona notte a tutti, anche ai clericali laicisti e agli illuministi. NB: È bene non dimenticare che anche l’ateismo è una fede, come diceva Margherita Hack. L’ateo che ignora questo e si traveste di razionalità, diventa supponente, strombazzante e intollerante. Come quotidianamente vediamo su tanta stampa.