Caro direttore,
sono una vergogna gli attacchi strumentali di certi politici che stanno cavalcando l’onda dolce dello screditare le organizzazioni umanitarie. Purtroppo le onde che devono cavalcare tante sorelle e fratelli migranti non sono così dolci e facili... sono onde che spesso provocano distruzione e morte. È assurdo e inumano sparare a zero su tutte le organizzazioni impegnate a salvare vite umane nel Mare Nostrum, diventato un cimitero, uno schiaffo che dovrebbe fare male all’Italia, all’Europa ma anche a ognuno di noi. Così come è assurdo e pericoloso insinuare dubbi e sfiducie generalizzate inserendo tarli su un bel tessuto umanitario da mille colori con l’obiettivo di deturpare e abbruttire i volti di chi opera a difesa della vita, della dignità di ogni vita umana.
Di chi spesso, in obbedienza alla vita e alla sua coscienza, si mette in gioco per supplire ai vuoti paurosi di una politica aggrovigliata in dibattiti ideologici, prostituita a troppi e sottili interessi e al potere, affannata a rincorrere e a fomentare paure e occupata ad aumentare le spese per le armi. Se la politica ritornasse a fare con trasparenza, competenza, umanità e appieno la sua parte, il rischio che delle persone o qualche realtà corrotta possano trasformare in business il dramma umano, in questo caso dei migranti, andrebbe a diminuire. Come sarebbe urgente e necessario che la politica riprendesse un volto umano, ritornasse a essere una politica con la P maiuscola, come ha auspicato papa Francesco parlando ai giovani dell’Azione Cattolica nell’Angelus del 30 aprile. Se così fosse, il dibattito politico che si è acceso in questi giorni dovrebbe assumere altri toni e soprattutto altri contenuti. Dovrebbe infatti interrogarsi con verità sulle ragioni che spingono i migranti a fuggire e a mettersi in mare rischiando la vita. Chi di noi lo farebbe? Dovrebbe chiedersi che cosa fare e come per unire le forze al fine di evitare che il Mediterraneo continui a inghiottire vite umane, come forzare e incentivare l’apertura di canali umanitari attraverso i quali le persone potrebbero arrivare in sicurezza.
Più si alzano muri più si foraggiano i trafficanti di esseri umani, il bisogno di vita e di speranza dei migranti avrà così costi e rischi sempre maggiori. Una politica con la P maiuscola troverebbe oggi il coraggio di aprire un dibattito costruttivo e leale sulla necessità di superare quella legge disumana che è la Bossi-Fini, ma anche a riprendere il cammino per trasformare in legge il diritto di cittadinanza ai figli di migranti nati in Italia. In tale contesto, come direbbe papa Francesco, «l’unico estremismo possibile è la Carità».
*sorelle orsoline scm Casa Rut, Caserta