giovedì 22 settembre 2016
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Caro direttore, noi, sacerdoti esorcisti di tutto il mondo, siamo immensamente grati a don Gabriele Amorth per tutto quello che ha fatto, riproponendo e valorizzando nella Chiesa il ministero degli esorcismi. Nel 1991 radunò per la prima volta gli esorcisti italiani. Successivamente, nel 1994, con l’esorcista francese padre René Chenessau, fondò l’Associazione Internazionale Esorcisti (Aie) e – per unanime scelta dell’assemblea – ne divenne il primo presidente. Quando, nel 1997, entrai a far parte di quest’Associazione, rimasi edificato per il vigore, lo slancio, la dedizione e l’entusiasmo che don Gabriele profondeva nel guidarla, con il fine di aiutare gli esorcisti a svolgere al meglio il proprio compito. La sua tenace e appassionata opera di sensibilizzazione, nel clero e nel popolo di Dio, circa l’importanza pastorale di questo ministero, è culminata il 13 giugno 2014 con l’approvazione, da parte della Santa Sede, degli Statuti dell’Aie e con il suo riconoscimento come associazione privata internazionale di fedeli. Con quella approvazione la Chiesa ha confermato la sua materna sollecitudine nei confronti dei sacerdoti che svolgono questo delicato ministero pastorale e di tutti coloro che sono bisognosi del loro aiuto. Dio ha così voluto che don Gabriele gioisse, già su questa terra, nel raccogliere, almeno in parte, il frutto di tante generose fatiche. Apparentemente burbero, in realtà era schietto e sincero con tutti e noi esorcisti siamo rimasti sempre ammirati per la sua grande spiritualità, incarnata in un’intensa vita di preghiera; nel grande amore alla vita religiosa, al sacerdozio, alla Chiesa, al Papa, al beato Giacomo Alberione; nella viva devozione all’Adorazione eucaristica e alla Vergine Maria; nella paternità spirituale, che manifestava a tutte le persone incontrate quotidianamente. In particolare, abbiamo ammirato il suo prodigarsi nell’accompagnare, con umiltà, fede e carità, coloro che erano tormentati dal maligno; ci hanno edificati la premura e l’amore con cui sosteneva questi fratelli e queste sorelle sofferenti e come li incoraggiasse nel duro cammino della liberazione così che essi ritrovavano fiducia in Dio e forza nella sua Grazia. Eravamo anche ammirati per la sua capacità di sdrammatizzare le situazioni più critiche e creare un ambiente sereno durante gli esorcismi, comunicando calma in tutti e consolando i cuori più sofferenti. Ci ha anche colpiti – nei momenti di relax – il suo personale senso di humor e la capacità di raccontare aneddoti, che si concludeva con una sonora risata, che risollevava lo spirito. La sua grande disponibilità a concedere interviste a radio, tv e giornali, ha avuto l’unico scopo di promuovere una evangelizzazione integrale che considera anche il mandato di Cristo alla Chiesa di cacciare i demoni nel suo Nome, offrendo a tutti, attraverso i mezzi di comunicazione sociale, una corretta catechesi su questo ministero. Mai egli ha permesso una intervista semplicemente per apparire. Con questi vivi e affettuosi ricordi nel cuore, affidiamo al Signore l’anima di questo suo servo fedele, ci impegniamo a proseguire l’opera da lui iniziata e incoraggiata con fervore, invitando tutti coloro che ne hanno beneficiato a ricordarlo sempre nella preghiera, certi che anche lui ora prega per noi, nella pace e nella gioia dei giusti.* presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti
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