Voli, cene, hotel: l'America per la democrazia paga
giovedì 22 agosto 2024

Più di 4.000 delegati democratici sono confluiti Chicago per rappresentare i loro Stati e le loro comunità. Come ha detto Hillary Clinton dal palco, vengono «da ogni angolo del Paese» per fermarsi una settimana nel centro di Chicago, una città più cara della media americana, Chi paga? Non il partito. I membri delle assemblee statali, i funzionari locali e i sindaci partecipano alla convention a loro spese. Non è poco. Ci sono i voli e i taxi. Le stanze d’hotel durante la settimana della convention costano dai 250 dollari a notte in su. E i delegati approfittano della kermesse per partecipare a cene, pranzi e colazioni con colleghi di altri Stati, non certo da McDonald. Persino gli eventi che si tengono a margine della convention, dai cocktail alle feste di gala, prevedono un biglietto d’ingresso salato. Per molti il budget supera i 3.000 dollari.

Chi non può tirarli fuori di tasca propria fa ricorso a raccolte fondi nella sua comunità o online, altri vendono magliette e tazze commemorative per mesi. Impegnativo? Certo, eppure nessuno si lamenta. L’entusiasmo di far parte di evento che si ripete solo ogni quattro anni sembra ripagarli di tutti gli sforzi. E poi c’è un concetto che si sente ripetere da molti delegati. Uno dei principi della nostra democrazia, spiegano, è che decide chi si presenta: alle urne, alle assemblee, ai momenti decisivi della vita del partito. Potersi presentare è un onore. E, come molti onori, ha un prezzo.

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